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  • San Marcello

Ci ha amati ed ha consegnato se stesso per noi


Oggi, Mercoledì 25 Febbraio 2009 ha inizio, con la liturgia delle ceneri, uno dei periodi più importanti per tutti noi, il periodo Quaresimale. I giorni che preparano alla Pasqua, Festa Cristiana per eccellenza, sono forse i più significativi di tutto l’anno liturgico, con le mille celebrazioni (ceneri e via crucis per fare qualche esempio) che richiamano il principio fondamentale della nostra fede: Dio per noi è morto e risorto.

Questa è la novità che il Cristo porta al mondo, un Dio che non resta nell’ombra, non fa da spettatore o da burattinaio, ma che addirittura si rende servo della sua stessa creatura, un Messia che non è sceso tra noi perchè bramoso di lodi e sacrifici, ma il Cristo che “non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” come la lettera ai Filippesi (Fil 2, 6-8) ci ricorda.

Ebbene Lui ci ha amati ed ha consegnato se stesso per noi, e per noi ha sopportato umiliazioni, dolore e persino la morte, ma ora ha bisogno di noi. In una società che ormai non sente più propria la dottrina Cristiana c’è sempre più bisogno di testimoni del Vangelo, della buona novella, ma prima di testimoniare il messaggio d’amore che il Cristo a consegnato nelle nostre mani, a ciascuno di noi in prima persona perchè degni del suo amore in quanto creature bellissime dell’unico Padre, abbiamo bisogno di redimerci.

Ecco che la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri non deve passare inosservata o non deve essere considerata come una celebrazione che “si deve fare e basta”, ma deve diventare il trampolino di lancio in grado di farci di arrivare consapevolmente alla Domenica di Pasqua. Quella polvere che il Presbitero sparge sul nostro capo deve aiutarci a riconoscerci peccatori, accompagnata da un digiuno che forse non dovrebbe essere solo del mercoledì delle ceneri.

Il Digiuno infatti è l’altro segno forte che ci aiuta in questo cammino di preparazione, perchè il digiuno non serve a Dio, Lui non giova del nostro privarci di qualcosa, anzi sicuramente soffre con noi, ma serve proprio a noi, a capire cosa provano i nostri fratelli messi alla porta dalla nostra società, emarginati dalla massa ed invisibili per i più. Allora cerchiamo di affrontare questa giornata come veri Cristiani, cercando di coglierne il significato recondito e meditando in attesa della morte e risurrezione del Dio misericordioso.

Atish

Immagini: Elledici

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