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San Marcello

commento alla liturgia del 5/07/09 (Marco 6,1-6)

Vangelo: Mc 6,1-6 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Note di Riccardo Stramaglia

– Lottare per cambiare il mondo dove vivi (Nazaret per Gesù) è lottare per cambiare tutto il mondo (Gerusalemme per Gesù): non serve scappare in cerca di mondi mirabilanti ed esotici (vedi ciò che la televisione italiana induce oggi a fare agli albanesi, africani ed altri profughi/perseguitati); il villaggio o la mini comunità cristiana come fu per Nazaret è anche oggi il modello vincente per vivere a pieno titolo in Africa come in Italia il mesaggio evangelico rispecchiando l’amore del Signore;

-la persona libera (i profeti, Gesù, gli apostoli, i santi, ecc.) è quella che riesce a far diventare libera (guarita,redenta) gli schiavi (dalla malattia, dal peccato, dal vizio, ecc.), mentre la persona non libera (adepti alla Massoneria, rivoluzionari e tutti coloro che contrastano /strumentalizzano a proprio vantaggio la Chiesa,  le sue opere ed i suoi operatori) fa solo diventare schiavi i liberi (giariti e redenti dalle opere della Chiesa).

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