Qualche sera fa c’è stato un incontro con tutti i ragazzi e gli educatori con i quali si è condiviso il campo di Cantiano. Lo scopo di quest’incontro era quello di guardare le foto e i video di quelle giornate trascorse insieme, naturalmente c’ero anche io. Si certo, io, che insieme ad un’altra mia amica Renata, in quel campo, svoltosi a Cantiano dal 21 al 26 luglio ho esercitato il mestiere di “cuoca”.
Che meravigliosa e faticosa esperienza preparare colazione, pranzo e cena per 60 persone! Io qualche anno prima lo avevo già fatto in un campo per bambini di 3° elementare a casa Hosanna e stare con loro era già stato un taccasana per la mia anima. Ma quest’anno per me era molto emozionante perchè c’erano i giovanissimi e fra loro i miei tre figli.
Non vedevo dunque l’ora d’imbarcarmi in quella magnifica avventura, ero ansiosa di partire…. cosa potevo desiderare di più che condividere una così bella esperienza in compagnia dei miei figli in quei luoghi incantati (dove sembra che il tempo si sia fermato), silenziosi, veri, così diversi dalla nostra caotica città. Cantiano infatti è un piccolo paesino sconosciuto delle Marche (3000 abitanti) circondato da immensa e vera natura.
Che emozione quel mattino quando zaino in spalla e cappellino sulla testa, eravamo tutti pronti per intraprendere un’escursione su una montagna alta 1000 metri, avendo a capo una guida simpaticissima, Francesco ed il nostro sorprendente escursionista “Don Gi” e la cosa più bella era essere consapevoli di avere te, Signore, al nostro fianco. Quanto cammino e quanti tratti insidiosi e salite e discese e fiume da guadare per ben 17 volte……..se me lo avessero detto prima non mi sarei mai avventurata “troppo faticoso per una donna di 50 anni”.
Ma per fortuna ero lì perchè tutti quei chilometri di passeggiata (intervallati naturalmente da brevi soste) non sono pesati a nessuno; si stava così bene in compagnia e in mezzo alle meraviglie della natura che il tempo è volato portandosi via anche la stanchezza.
Un’altra emozionante giornata l’ho vissuta quando ci siamo recati al Monastero, luogo bellissimo ed incantevole. Preziosi sono stati i racconti di un giovane monaco Mario e bellissimo è stato isolarsi per qualche ora nella preghiera, ognuno in un angolo diverso del Monastero, creando intorno a se un deserto per restare al cospetto del Signore, da solo con la propria anima e i propri pensieri.
Ecco, queste alcune delle attività condivise con i ragazzi, per il resto io e la mia “collega cuoca” eravamo impegnate in cucina nel preparare succulenti pranzetti e cenette che puntualmente venivano accolte con un applauso da parte dei commensali.
E’ stato bello condividere la preghiera, i pasti, alcuni giochi e balli in compagnia dei ragazzi, che sentivo un po’ tutti come figli…
Ciò che voglio dire oggi è “Grazie Don Gi per aver avuto fiducia in me” e grazie Angelica per avermi proposta come cuoca in questo campo che desideravo condividere anche con i miei figli.
E soprattutto grazie a Te, Signore, che mi regali tutto questo.
Con infinita gioia
Rosa
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