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San Marcello

…dall’Iraq

Don Gi mi ha scritto:

Cara Mariagrazia, credo sia interessante riportare questa mail sul blog. Sono contento che la nostra parrocchia sia stata una stazione di lancio di percorsi come questo…e dobbiamo sentirci partecipi di quanto fermenta nel mondo. In particolare per chi è a Bari, il mercoledì sera sarà l’occasione di condividere il Vangelo ma anche la voce di coloro che passano dalla nostra parrocchia, mercoledì prossimo padre Willy, e il successivo un prete del Malawi amico di Ada. Buona giornata, donGi

Da: Carmine Simeone Inviato: venerdì 25 giugno 2010 20.11 A: don_gi Oggetto: …dall’Iraq Ciao Don Gianni, come stai!!?? io benone, sto calpestando la terra dell’antica Mesopotania che oggi vede piantate nella sua schiena milioni di mine antiuomo…e noi italiani siamo stati i primi esportatori qui! Non c’è famiglia che non abbia incontrato questo esercito invisibile che continua a distruggere i corpi di pastori, mamme e bambini. Lavorando in questo ospedale si ha l’impressione, guardando i pazienti, che giungano le macerie vive della guerra… corpi segnati per sempre ma che non possono essere abbandonati come lo scheletro di una casa sventrata dalle bombe. Vite a metà che per una fazione rappresentano la ferita della sconfitta, per l’altra la bandiera della vittoria…tutto questo è assurdo! Sto leggendo il nostro Don Tonino: “il monoteismo della Pace”… quanto è vera questa definizione, non c’è nessuna giustizia nel corpo straziato di un bambino che arriva in ospedale con ancora stretta fra le mani la sua macchinina, ce la potranno raccontare come vogliono i signori abituati alle poltrone della TV e del parlamento…qui si sente la puzza della guerra ed è disgustosa! Oltre alle mine questo paese è stato vittima della chimica, da quella di Saddam contro i curdi al fosforo bianco utilizzato dal nostro comando interforze…si vedono bambini di 10 anni affetti da tumori all’intestino, al cervello, leucemie e con malformazioni congenite. Ieri è arrivato un bimbo affetto da spina bifida a cui era stato amputato un piede per problemi vascolari, la sua protesi era pronta… lo dovevi vedere!!!! ha consumato letteralmente il pavimento della fisioterapia, dopo un po’, doveva tornare a casa e doveva lasciarci la protesi per ultimarla…il suo volto era triste sperava di andere via sulle sue “gambe” e invece il nostro lavoro gli ha dovuto sequestrare, solo per un giorno ancora, i suoi passi…un mio collega gli ha spiegato il perchè ed è andato via con il pantalone penzolande sotto i colpi delle stampelle, ho avuto solo il tempo di vederlo con la mano sul cuore salutarmi e tornare a sorridere! Ma ci sono anche le belle notizie, qualche giorno fa alcuni dei nostri pazienti hanno concluso i corsi professionali di Emergency e quindi si sono diplomati, adesso li aiuteremo ad aprire delle cooperative in cui potranno lavorare e cosi tornare a vivere…le persone non hanno bisogno solo di ago e filo per ricucire le ferite, hanno bisogno di riacquistare dignità, hanno bisogno di recuperare la speranza di futuro, loro ce l’hanno fatta e qui la guerra ha perso!!!! Ti mando un abbraccio fortissimo!! a presto Carmine

Un abbraccio fortissimo anche da tutti noi!

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