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  • San Marcello

MEDICI CHE GUARISCONO E PAZIENTI CHE CURANO

Oggi sesto giorno di Novena di Natale.


Oggi un medico curante ed un paziente curato.


Entrambi grati al Signore attraverso il vangelo di oggi.

Il "Magnificat" pronunciato da Maria.


"L'anima mia magnifica il Signore (v.46) e il mio Spirito esulta in Dio, mio salvatore (v. 47). Perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata (v. 48). Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome (v. 49)".


Metti un medico che batte le malattie (tra cui il Coronavirus) curando anche l'anima.

La dott.ssa Annalisa Saracino infettivologia e prof.ssa al Policlinico di Bari.


Metti un paziente che si prende cura delle anime, viene contagiato dal Covid, ma guarito si prende cura anche del corpo "degli ultimi" della sua comunità.

Il nostro caro don Lino Modesto.


I due entrano in contatto fisico e spirituale in circostanze dolorose e si accorgono che l'esperienza del Coronavirus ha reso attuale in modo sorprendente il legame tra fede e scienza, oggi più che mai.

Sentirsi responsabili nei confronti dell’altro, prevenire l’afflizione, affrontare assieme la malattia prendendosi cura a vicenda.


"Ed io avrò cura di te"

Ecco come Dio compie cose grandi...(così ha commentato don Andrea).


Un passaggio della testimonianza della dott.ssa Saracino che più mi ha toccato (ma non l'unico) è stato il riferimento al Magnificat.

"L'anima mia magnifica il Signore (v.46) e il mio Spirito esulta in Dio, mio salvatore (v. 47).


Lo Spirito che dal greco pneuma (pneuma era l'anima, il 'soffio' vitale) nel significato più antico si presentava come qualcosa che vitalizza il corpo, il soffio vitale come sottile principio materiale di vita analogamente al significato di anima.

Ed è proprio il respiro, il soffio vitale dei suoi pazienti che la dott.ssa Antonella sorveglia in questo periodo di pandemia.

Ma lei non si occupa solo di malattie, ma di persone. Il suo metodo di cura si basa prima di tutto sulla conoscenza, quanto più ampia possibile, della persona che incontra.


Personalmente ho un concetto di salute in modo molto ampio. Lo intendo uno stato di benessere fisico, psichico, sociale e spirituale. Potremmo dire che quasi nessuno di noi è in piena salute, visto che è difficile che tutto questo si realizzi nello stesso momento.


E poiché non c’è solo la salute del nostro corpo: c'è anche quella della nostra anima, come direbbe Etty Hillesum...

Ecco che don Lino , con la sua testimonianza ci ha incantato anche lui.

Emanava di luce propria per la gratitudine che ha manifestato al Signore.

Quando lo spirito è afflitto, la malattia, cacciata da una parte, si ripresenterà da un’altra.

E questo don Lino lo sa.


Penso, molte volte, che il Magnificat è forse il più bel poema che esiste.

È un poema che "annuncia", e non canta soltanto. Una donna si alza e pronuncia il poema della salvezza.


Penso che dobbiamo guardare con occhi nuovi questo testo che, molte volte, la routine imprigiona, ma che è, in se stesso, una fonte inesauribile di gioiosa vita spirituale.

Maria canta la sua vocazione personale.

Annalisa Saracino e don Lino hanno testimoniato la vocazione "silenziosa" e fruttuosa della loro vita.


E noi tutti oggi ci siamo "alzati" con la certezza che in ogni istante della nostra vita Dio compie cose grandi.


Antonio. Distaso


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