Le testimonianze mi hanno emozionata, il tema era: “La cura della Comunità per le vocazioni”, abbiamo visto in alcune occasioni quei volti, altri non tornavano da diverso tempo, ma non tutti conoscevano la loro storia. I vari presbiteri, che sono cresciuti nella chiesa di S. Marcello, ci hanno raccontato come è nata la loro decisione di seguire quella strada e come hanno vissuto i momenti successivi.
Abbiamo ascoltato chi già dall’inizio sentiva la chiamata e chi pensava di fare altro, ma qualcosa all’improvviso gli ha fatto capire che i programmi di Dio erano diversi. Tutti hanno sottolineato come fosse importante il sostegno e l’attenzione della Comunità, senza, probabilmente non si sarebbero avuti gli stessi risultati.
Naturalmente c’è stata anche la condivisione di caffè, cioccolata calda, dolci, durante la quale abbiamo approfittato per salutarci e raccontarci qualcosa, in questo modo è più facile iniziare la giornata.
Mi è piaciuta molto la preghiera del Cardinale Ballestrero, che abbiamo letto ogni mattina all’inizio della celebrazione, perciò ve la scrivo:
Quale sarà il mio posto nella casa di Dio?
Lo so, non mi farai fare brutta figura, non mi farai sentire creatura che non serve a niente, perchè Tu sei fatto così: quando ti serve una pietra per la Tua costruzione, prendi il primo ciottolo che incontri, lo guardi con infinita tenerezza e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno: ora splendente come un diamante, ora opaca e ferma come una roccia, ma sempre adatta al Tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io, di questo piccolo sasso che Tu hai creato e che lavori ogni giorno con la potenza della Tua pazienza, con la forza invincibile del Tuo amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita. Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede ma che sostiene lo splendore dello zaffiro o in cima a una cupola che tutti guardano e ne restano abbagliati, ha poca importanza.
Importante è trovarmi ogni giorno là dove Tu mi metti, senza ritardi. E io, per quanto pietra, sento di avere una voce: voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle Tue mani, malleabile, per renderti servizio, per essere tempio della Tua gloria.
Buon Natale
Maria
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