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  • San Marcello

Segni dei tempi


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L’espressione «segni dei tempi» è di origine biblica (Mat 16,3; Sir 42,18) e indica la capacità di discernere il senso profondo della storia personale e mondiale attraverso la lettura degli avvenimenti apparentemente ordinari. Questa espressione potrebbe essere la sintesi della liturgia di questa 20a domenica del tempo ordinario – anno C. […]

Il vangelo di oggi è duro e ostico: il Dio sulla cui culla gli angeli cantano l’inno della pace in cielo e in terra (cf Lc 2,14) afferma senza giri di parole che è venuto a portare il fuoco e la divisione della spada (vv. 49.50). Davanti a Cristo non si può stare indifferenti, ma si è costretti a prendere posizione perché la sua presenza e il suo vangelo fanno emergere tutte le contraddizioni che popolano la nostra vita: affetti, interessi, valutazioni, valori, ecc. Con l’arrivo di Cristo, nulla è più come prima e anche i rapporti più radicali diventano occasione di scandalo.

Bisogna imparare a leggere gli eventi per viverli assaporandone il senso che portano impresso nella loro profondità. La consuetudine del Dio di Gesù Cristo, Lògos incarnato, è quella di parlare attraverso gli avvenimenti e le persone che sono portatori del comandamento divino. L’Eucaristia è la scuola dove impariamo dallo Spirito Santo a comprendere il senso e la direzione di tutto che ciò che accade: è la scuola dei «segni dei tempi».

Ogni avvenimento e persona che incontriamo porta in sé almeno due significati: uno immediato e superficiale che s’identifica con il senso ovvio; l’altro è il senso profondo, nascosto, che non appare in superficie, ma resta nascosto e riservato a coloro che sono capaci di interiorità e lungimiranza. Questo metodo di lettura non è riservato ad una casta o a qualche privilegiato; al contrario esso è alla portata di tutti coloro che si sottomettono al giogo del silenzio per essere liberi di avere l’intelligenza delle cose e del loro cuore. In fondo credere in Dio è facile: basta abituarsi ad ascoltare e ad amare, senza riserve.   (da un commento di Paolo Farinella, prete – Genova  -http://paolofarinella.wordpress.com/category/liturgie)

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