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San Marcello

Come noi anche lui, come lui anche noi


RUPNIK_Battesimo-Gesù

Al centro del brano evangelico di oggi non è posto il battesimo di Gesù, raccontato quasi come un inciso, ma l’aprirsi del cielo: «Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera ed ecco il cielo si aprì». Come si apre una breccia nelle mura, come quando si aprono le braccia agli amici, all’amato, ai figli, ai poveri. Il cielo si apre sotto l’urgenza dell’amore di Dio, sotto l’impazienza di Adamo, sotto l’assedio dei poveri e nessuno lo rinchiuderà più. Guardo spesso il cielo chiuso sopra la mia città, lo guardo con le sue stelle appassite, e cerco un pertugio come quello sul Giordano, un graffio d’azzurro, uno strappo nel grigio, per leggere, da là, dalla luce, dalla mia parte alta, tutto ciò che è accaduto e accade nella mia vita.

Ma anche l’aprirsi del cielo è secondario: scese su di Lui lo Spirito Santo.

Spirito è parola che dice vita, dal primo respiro di Dio che accese la fiamma misteriosa della vita nel petalo di argilla che è Adamo, da prima ancora quando «aleggiava sulle acque», covando l’origine della vita. Santo significa sostanzialmente “di Dio”.

«Scese lo Spirito Santo» si può quindi tradurre così: «Scese la vita di Dio». Alito che rianima la fiamma smorta, respiro profondo dell’essere, soffio di primavere.

E poi fu una voce: «Tu sei il mio figlio amato».

Il brano è come una miniatura di tutto il Vangelo e ne racconta alcune delle verità più alte. Racconta la Trinità per simboli: una voce, un figlio, una colomba; racconta Gesù: il Figlio che si fa fratello, che si immerge solidale nel fiume dell’umanità; racconta l’uomo: un fratello che diventa figlio.

E parla di me: il cielo che si apre, lo Spirito e la Voce sono accaduti, sono scesi anche sul mio battesimo: vita di Dio in me, dilatazione del cuore, incarnazione che non si arresta, io amato come Gesù, Dio che preferisce ciascuno, ognuno figlio prediletto.

Nella Bibbia figlio è un termine tecnico, dal significato preciso: figlio è il somigliante al padre, colui che compie le stesse sue azioni, che prolunga nella sua vita la vita del padre. Allora ti prende come un desiderio di fare qualcosa che assomigli a ciò che è detto di Gesù: «Passò nel mondo facendo del bene e guarendo ogni male». Sintesi ultima, essenziale, struggente, bellissima della vicenda di Gesù, ma anche di ognuna delle nostre vite. Passare nel mondo facendo del bene, splendendo per un istante anche se nessuno guarderà il tuo lucente sguardo. Anche un solo gesto così rende più grande l’universo. (da un commento di p. Ermes Ronchi, osm)

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