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San Marcello

Frate Indovino e il vino


Ieri ho ricevuto la nuova pubblicazione di Frate Indovino “Il mondo del vino” e con piacere ho incominciato a leggerla. Frate Indovino è entrato nelle case e nel cuore degli italiani fin dal 1946, è l’almanacco più completo, infatti puoi trovarci notizie di giardinaggio, di storia, di salute, di cucina, spirituali, proverbi.

Del vino scrive che un consumo moderato (specialmente di quello rosso), oltre a tonificare la vita e a creare socialità se consumato in compagnia, svolge anche importanti funzioni terapeutiche e preventive, addirittura in favore dell’apparato circolatorio.

E’ stato il cristianesimo a conferire al vino una dignità sacrale non riscontrabile in nessun’altra religione quando ne ha fatto uno degli elementi essenziali del rito più importante che lo caratterizza: l’Eucarestia.

 Ecco i consigli contenuti nel Siracide (31, 25-31):

Non fare lo spavaldo con il vino,

perchè il vino ha mandato molti in rovina.

La fornace prova il metallo nella tempera,

così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.

Il vino è come la vita per gli uomini,

purchè tu lo beva con misura.

Che vita è quella dove manca il vino?

Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.

Allegria del cuore e gioia dell’anima

è il vino bevuto a tempo e misura

Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,

con eccitazione e per sfida.

L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,

ne diminuisce le forze e gli procura ferite.

Durante un banchetto non rimproverare il vicino,

non deriderlo nella sua allegria.

Non dirgli parole di biasimo

e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.

Infine Gesù nel Vangelo di Giovanni (15, 1-8) dice che Lui è la vite, il Padre il vignaiolo e noi i tralci:

“Io sono la vera vite e il Padre mio il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchè porti più frutto. Voi siete già mondi per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso, se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in  me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.

Maria

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