Matteo incide oggi le due parole generatrici del messaggio di Gesù: «regno» e «conversione».
Il regno: qualcosa che è di Dio, ma che è per gli uomini. Che viene con il fiorire della vita in tutte le sue forme (Giovanni Vannucci). Il regno di Dio è il mondo come Dio lo vuole, finalmente libero da inganno e da violenza, più bello di tutti i sogni, più intenso di tutte le lacrime di chi visse e morì nella notte per costruirlo.
Conversione: pensare in altra luce. Ma c’è di più: l’animale nasce una volta per tutte, l’uomo invece non è mai nato del tutto, e deve affrontare la fatica di generarsi di nuovo: gli uomini non finiscono mai di essere pronti (Rainer Maria Rilke). Solo chi ha speranza si converte: la speranza è fame di portare a compimento ciò che abbiamo dentro in forma germinale, è fame di nascere. Di vivere nascendo, venendo a più luce.
Gesù camminava per la Galilea e annunciava la buona novella, camminava e guariva la vita. La bella notizia è che Dio cammina con te, senza condizioni, per guarire ogni male, per curare le ferite che la vita ti ha inferto, e i tuoi sbagli d’amore. Dio è con te e guarisce. Dio è con te, con amore: la sola cosa che guarisce la vita. Questo è il Vangelo di Gesù: Dio con voi, con amore. (da un commento di p. Ermes Ronchi, osm)
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