top of page
San Marcello

Il silenzio continua a parlare


Hafida Faridi 1

Ricordate il mio regalo di compleanno “Quando il silenzio parla” di Hafida Faridi?

In questi giorni lo stavo rileggendo e volevo condividere altre due poesie belle:

IL TUO SILENZIO

Se solo sapessi

quanto sia muto il silenzio!

E’ il discorso più ampio

di quello con le parole espresso.

Se solo sapessi

quanto sia profondo il silenzio!

Non ha le ali per volare,

ma ha il potere prodigioso di avvolgerti.

Se solo sapessi

quanto sia misterioso il silenzio,

nell’albeggiare del tuo mare regna,

le parole spesso sulle onde galleggiano!

Quanto è saggio il silenzio!

Misura il pensiero, lo soppesa, lo custodisce,

domina le sensazioni,

alimenta di espressioni i tuoi sensi!

Quanto è autentico il silenzio!

Veste il colore del tuo sangue,

ascolta unicamente le corde dell’arpa

che vibra nel tuo cuore!

E quante volte le tue parole si tingono

con colori che gli altri impongono.

Quante volte esse suonano

lo strumento che gli altri scelgono!

Il silenzio è solitudine?

E’ il bisogno di quiete,

è l’unione del tuo spirito con la tua mente

per comprendere, prima di rivelare, la forza.

Parla, allora, dal cuore della notte

fino al biancheggiare del sole,

ma diresti poco della tua verità.

Solo se ti affidi all’inchiostro di una penna,

abbatterai il muro del tuo silenzio.

DIMENTICARE

Quante volte hai scelto di dimenticare!

Dimenticare vuol dire condonare,

perdonare i torti e le offese.

Dimenticare significa superare le tempeste,

curare le ferite per tornare alla vita.

Dimenticare vuol dire dimostrare

che il terremoto che ti ha scosso

non ha abbattuto l’albero che sei tu,

pronto a fruttare ancora e ancora.

Dimenticare significa

levare lo sguardo verso il cielo,

guardare negli orizzonti delle luci,

che penetrano nel tuo cuore affaticato,

lo rinforzano, lo purificano,

con una tenera carezza

che non si può dimenticare.

Dimenticare per rinnovare la volontà,

per riprendere il cammino

e compiere il resto della missione.

Dimenticare non vuol dire scappare, fuggire,

ma piuttosto evadere

verso il mondo della bontà.

Dimenticare non è debolezza,

è piuttosto forza raccolta dentro di te,

è fiducia nel tuo Creatore

che ti ha promesso

che il male non dura mai quanto il bene

e che, dopo la tempesta,

c’è sempre il bel tempo!

Dimenticare perché non vivi solo per te!

La tua patria, la tua gente, la tua famiglia

e tutte le persone che al cuore ti stringono,

se non sai dimenticare,

non le puoi che intristire!

E la gioia, chi la produce se non tu?

Dimenticare per non essere dimenticato

da un mondo che non ammette i rassegnati,

non aspetta i ritardatari.

Dimenticare per voltare una pagina, aprirne un’altra e con lettere d’oro,

scrivere: “La vita continua!”.

7 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

La stanza accanto

A don Gi. Con affetto. Maria Grazia *** La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto. Io sono io. Voi siete voi. ...

Comentários


bottom of page