Ricordate il mio regalo di compleanno “Quando il silenzio parla” di Hafida Faridi?
In questi giorni lo stavo rileggendo e volevo condividere altre due poesie belle:
IL TUO SILENZIO
Se solo sapessi
quanto sia muto il silenzio!
E’ il discorso più ampio
di quello con le parole espresso.
Se solo sapessi
quanto sia profondo il silenzio!
Non ha le ali per volare,
ma ha il potere prodigioso di avvolgerti.
Se solo sapessi
quanto sia misterioso il silenzio,
nell’albeggiare del tuo mare regna,
le parole spesso sulle onde galleggiano!
Quanto è saggio il silenzio!
Misura il pensiero, lo soppesa, lo custodisce,
domina le sensazioni,
alimenta di espressioni i tuoi sensi!
Quanto è autentico il silenzio!
Veste il colore del tuo sangue,
ascolta unicamente le corde dell’arpa
che vibra nel tuo cuore!
E quante volte le tue parole si tingono
con colori che gli altri impongono.
Quante volte esse suonano
lo strumento che gli altri scelgono!
Il silenzio è solitudine?
E’ il bisogno di quiete,
è l’unione del tuo spirito con la tua mente
per comprendere, prima di rivelare, la forza.
Parla, allora, dal cuore della notte
fino al biancheggiare del sole,
ma diresti poco della tua verità.
Solo se ti affidi all’inchiostro di una penna,
abbatterai il muro del tuo silenzio.
DIMENTICARE
Quante volte hai scelto di dimenticare!
Dimenticare vuol dire condonare,
perdonare i torti e le offese.
Dimenticare significa superare le tempeste,
curare le ferite per tornare alla vita.
Dimenticare vuol dire dimostrare
che il terremoto che ti ha scosso
non ha abbattuto l’albero che sei tu,
pronto a fruttare ancora e ancora.
Dimenticare significa
levare lo sguardo verso il cielo,
guardare negli orizzonti delle luci,
che penetrano nel tuo cuore affaticato,
lo rinforzano, lo purificano,
con una tenera carezza
che non si può dimenticare.
Dimenticare per rinnovare la volontà,
per riprendere il cammino
e compiere il resto della missione.
Dimenticare non vuol dire scappare, fuggire,
ma piuttosto evadere
verso il mondo della bontà.
Dimenticare non è debolezza,
è piuttosto forza raccolta dentro di te,
è fiducia nel tuo Creatore
che ti ha promesso
che il male non dura mai quanto il bene
e che, dopo la tempesta,
c’è sempre il bel tempo!
Dimenticare perché non vivi solo per te!
La tua patria, la tua gente, la tua famiglia
e tutte le persone che al cuore ti stringono,
se non sai dimenticare,
non le puoi che intristire!
E la gioia, chi la produce se non tu?
Dimenticare per non essere dimenticato
da un mondo che non ammette i rassegnati,
non aspetta i ritardatari.
Dimenticare per voltare una pagina, aprirne un’altra e con lettere d’oro,
scrivere: “La vita continua!”.
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