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San Marcello

In fila con noi, immerso, solidale.


Gesù, che scende nelle acque del Giordano esprime nel simbolo la realtà di un Dio che si immerge nelle acque dell’umanità, di modo che nulla di ciò che è umano gli sia più estraneo. Possiamo quasi mettere sulle labbra di Dio le parole del grande poeta latino Terenzio: «Sono uomo, e nulla di ciò che è umano considero a me estraneo». Qui è il massimo dell’epifania di Gesù per sé e per tutti. Qui il Padre si è compiaciuto. Ma Dio si è immerso per santificare, per dilatare le nostre acque, anche! Egli ha riempito le nostre acque con la sua acqua (cfr. Gv 4; 7): l’acqua del suo Spirito ci ha rigenerati, santificati, resi il compiacimento del Padre. Il nostro Battesimo rappresenta proprio tutto questo. Noi godiamo della dilatazione della nostra vita ad opera dello Spirito di Gesù. Che meraviglia! La solidarietà di Dio con noi è una realtà tanto profonda da condizionarci e cambiarci radicalmente a tal punto che possiamo esclamare senza tema di smentita: «Siamo Dio, e nulla di ciò che è umano consideriamo a noi estraneo». La solidarietà, così intesa, è la via su cui è chiamata a camminare tutta l’umanità per raggiungere la sua maturità. Siamo maturi quando siamo solidali, se è vero che Dio in Gesù ci ha mostrato il cammino di maturità dell’umanità. (da un commento di don Lino Modesto)

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