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San Marcello

Nessuno ci strapperà dalla Sua mano


Tanto grande è l’amore  che è andato innanzi: dove  eravamo noi, fu con noi; dove  egli è, saremo con lui. Che cosa ti promise Dio, o uomo mortale? Che vivrai in eterno. Non ci credi? Credici. È più ciò che ha già fatto, che ciò che ha promesso. Che cosa ha fatto? È morto per te. Che cosa ha promesso? Che tu viva con lui. È più incredibile che sia morto l’Eterno, di quanto lo sia che un mortale viva in eterno. Abbiamo già in mano ciò che è più incredibile. Se per l’uomo è morto Dio, l’uomo non vivrà con Dio? Non vivrà il mortale in eterno, se per lui è morto  colui che vive in eterno? Ma come è morto Dio?… Ha preso  da te ciò che gli permettesse di morire per te. Non potrebbe morire, se non fosse carne; non potrebbe morire  se non fosse un corpo mortale: si rivestì di una  sostanza in cui potesse morire per te, ti rivestirà di una sostanza in cui tu possa vivere con lui. Dove si rivestì della morte? Nella verginità della madre. Dove ti rivestirà della vita? Nell’uguaglianza col Padre. Qui si scelse un talamo casto, dove lo sposo si congiungesse alla sposa. Il Verbo si fece carne, per diventare capo della Chiesa. Infatti il Verbo in se stesso non è parte della Chiesa, ma per diventare capo della Chiesa assunse la carne. Qualche cosa di noi è già lassù, quello che  egli qui si prese, in cui morì, in cui fu crocifisso (Agostino, Sui Salmi 148,8).


La Parola di questa IV domenica di Pasqua è una vera fonte di speranza … già per il presente!

Prendiamoci un po’ di tempo per preparare in noi il terreno adatto ad accoglierla nell’Eucaristia di domenica prossima.

Un saluto a tutti.

Filippo


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