La liturgia di oggi, prosegue il tema profetico di domenica scorsa, riportando testi che sono attualissimi per contenuto e denuncia. La prima lettura e il salmo sono stati scritti otto secoli a. C., la seconda lettura e il vangelo nel secolo I d. C. L’argomento è di quelli per cui si rischia come minimo l’accusa di «comunisti». Dopo millenni di queste letture bibliche, siamo ancora di fronte allo scandalo di una difesa ad oltranza della civiltà cristiana, nello stesso momento in cui i popoli che la compongono detengono il primato della ricchezza, del lusso e del superfluo, il cui costo pesa esclusivamente sulla massa sterminata di popoli, schiacciati dalla povertà, causata dall’irresponsabile ingordigia dei popoli «cristiani». Il 20% del mondo consuma l’80% delle ricchezze mondiali, mentre l’80% dei popoli che posseggono le materie prime, per le loro condizioni miserevoli non riescono nemmeno a consumare il restante 20%. Nemmeno Dio può fare combaciare questa equazione e infatti nella liturgia di oggi, lo dice a chiare lettere con un linguaggio comprensibile anche agli analfabeti religiosi che non vogliono mai sentire. (Paolo Farinella, prete – Genova, San Torpete)
“Noi siamo nella Parola di Dio, essa ci spiega e ci fa esistere […]. È stata la Parola a rompere il silenzio, a dire il nostro nome, a dare un progetto alla nostra vita. È in questa Parola che il nascere e il morire, l’amare e il donarsi, il lavoro e la società hanno un senso ultimo e una speranza”. (C. M. MARTINI)
Come ogni settimana, propongo una selezione di commenti alla Liturgia della Parola della domenica successiva per favorire la preparazione personale alla celebrazione eucaristica domenicale. Già altre volte ho precisato, ma credo che convenga ripeterlo di tanto in tanto, che i commenti qui proposti, tratti da autori di nota attendibilità, non esauriscono il caleidoscopio di infiniti significati e risonanze che la Parola di Dio suscita in noi ogni volta che viene proclamata, studiata, accolta e meditata.
Buona domenica a tutti!
Filippo
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