Spesso nella nostra formazione la preghiera si è identificata soltanto con la preghiera di domanda, facendone così non uno «stato di vita», ma una necessità nelle situazioni di bisogno. E’importante anche chiedere, ma sapendo che «il Padre vostro sa [ciò di cui] avete bisogno» (Lc 12,30). Anche su questo aspetto però bisogna fare qualche appunto di riflessione. Per la maggior parte dei credenti, la preghiera di domanda consiste nella richiesta a Dio di fare un certo intervento e nell’aspettare che egli lo compia come noi glielo abbiamo chiesto. Gli chiediamo di impedire una morte, di deviare il corso di una malattia, di fare arrivare in orario il treno e più seriamente di darci il pane che manca, invochiamo la pioggia, la pace che non siamo capaci di fare vivere. In questo contesto pregare significa ricattare Dio a fare quello che vogliamo noi, riducendolo ad un meccanismo-giocattolo nelle mani di adulti-bambini.
Al contrario, la preghiera di domanda è legittima, se essa è, alla luce dello sguardo di Dio, un «urlo» di protesta e di contestazione con il quale c’impegniamo:
– a non alimentare la guerra che impedisce alla pace di avere cittadinanza sulla terra;
– a non tollerare la povertà ignobile che rende schiavi la maggioranza dell’umanità;
– a condannare la ricchezza di pochi come atto fondamentale di ingiustizia;
– a contestare la struttura di un mondo che affoga nell’idolatria del superfluo;
–a non partecipare al gioco di una società che vive di parole morte;
– a non essere mai complici di manipolazione di qualsiasi genere;
– ad essere pazienti con chi sbaglia non una, ma anche mille volte;
– ad esporre nella propria vita la misericordia che ciascuno di noi sperimenta per sé;
– a creare ponti di congiunzione e non abissi di separazione;
– ad usare sempre la parola per creare la comunicazione e non per la finzione esteriore;
– a non inquinare il mondo, causa del sovvertimento dell’ecosistema (pioggia e clima), ecc. ecc.
La preghiera cristiana c’immerge nello sposalizio con la mentalità di Dio perché più preghiamo più ci avviciniamo al modo di pensare di Dio e ne acquisiamo il metodo che è sempre un metodo di misericordia e di pazienza, di possibilità e di riserva d’amore. La perseveranza nella preghiera ha solo questo obiettivo primario: educarci ad imparare a vivere e ad agire e a pensare come vive, pensa e agisce Dio. (Paolo Farinella)
コメント