Questi inviati che si mettono in viaggio “per la prima volta” sono uomini che sentono l’urgenza del loro compito. Gesù li ha mandati a liberare: ha dato loro “potere sugli spiriti immondi” ed essi compiono le guarigioni più radicali. Annunciano l’imminenza di un mondo nuovo e la necessità della conversione; oggi si direbbe “invertire la marcia”, rivedere tutto di sana pianta, accorgersi che ci si è sbagliati e che la vita è un’altra cosa… Un’impresa di sovvertimento delle profondità dell’uomo e dell’esistenza. Per liberare un’umanità “altra”: forse quella di Dio sempre nelle doglie del parto… Questi uomini, liberati da tutto ciò che separa gli uomini, questi “uomini insieme”, partiti per andare ad incontrare altri uomini, ritenevano senza dubbio che l’avvento di quel mondo nuovo fosse alle porte. Sapevano di partire già per venti secoli, verso gli estremi indistinti confini del mondo e della storia? (G. Bessière, Gesù inafferrabile)
Ciao a tutti.
Filippo
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Ricordo a tutti che il mercoledì alle 20 ci incontriamo in San Marcello per la preparazione all’ Eucaristia domenicale.
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