Bisanzio (odierna Istanbul): Chiesa del Salvatore in chora – Nozze di Cana
Nella festa dell’Epifania del Signore la chiesa indivisa celebrava insieme la manifestazione di Gesù ai Magi, cioè alle genti, la manifestazione di Gesù al popolo di Israele avvenuta nel Battesimo e la manifestazione di Gesù ai suoi discepoli avvenuta a Cana. Quest’anno la liturgia ci fa contemplare questi tre misteri nell’Epifania e nelle due domeniche successive: per questo, prima di iniziare l’ascolto cursivo della buona notizia nel vangelo secondo Luca, oggi sostiamo su una pagina del quarto vangelo, «l’inizio dei segni operati da Gesù» nell’episodio svoltosi a Cana di Galilea.
Secondo il quarto vangelo, il vangelo «altro» rispetto ai sinottici, l’attività pubblica di Gesù incomincia con un «segno», un’azione che, a una lettura superficiale, può apparire strana. A Cana, oscura borgata della Galilea, è in corso una festa di nozze – che secondo l’usanza del tempo durava per più giorni – alla quale è presente la madre di Gesù. Più tardi vi giunge anche Gesù con i suoi discepoli. Ma chi sono gli sposi? Perché di loro non si dice nulla? Perché non intervengono? Questo strano silenzio è per noi un invito a comprendere in profondità il racconto: si tratta di decodificare un messaggio esposto in un linguaggio simbolico… (da un commento di Enzo Bianchi – http://www.monasterodibose.it)
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