“Giunsero da Oriente”. Non sappiamo quanti erano, ma sappiamo da dove venivano: da Oriente. Ma è una indicazione che lascia un senso di mistero. Terre lontane, terre a noi sconosciute, terre da noi non visitate. Ma visitate da una stella: “Abbiamo visto sorgere una stella”. Come è bello pensare a queste stelle che sorgono nelle notti più lontane, nelle notti più profonde. E mettono uomini e donne in cammino: lunghi cammini. Noi pretendiamo di portare subito la gente davanti alla grotta. Ma ci sono lunghi cammini. E poi lo sbaglio è che pretendiamo di essere noi -o se non noi, la chiesa- la stella. La stella -potremmo dire- è lo Spirito di Dio. “C’è” -scriveva il Cardinale Carlo Maria Martini in una lettera pastorale- “c’è e sta operando. Arriva prima di noi, lavora più di noi e meglio di noi; a noi non tocca né seminarlo, né svegliarlo, ma anzitutto riconoscerlo, accoglierlo, assecondarlo, fargli strada, andargli dietro” (“Tre racconti dello Spirito”, pag. 11). Come è bello pensare che tante stelle nascoste ci sono nei cieli più lontani, nelle culture più lontane, nelle religioni più lontane, nei paesi più lontani. E dietro quelle stelle uomini e donne in cammino. E forse luoghi della notte e delle stelle non sono solo i paesi e le città delle nostre cartine geografiche, ma sono anche i cuori. Notti segrete e bagliori improvvisi avvengono nei cuori. Stelle che si accendono dentro i sogni, dentro i desideri, dentro i trasalimenti. E tu hai una percezione, come un segnale. E senti di doverti mettere in cammino…(da un commento di don Angelo Casati)
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