Preparando queste note sul Vangelo di domenica prossima, ho corso il rischio di guardare la scena con aria da spettatore critico, di percepire epidermicamente solo i sentimenti che essa suscita e deprecare l’atteggiamento di Simone, il fariseo.
Poi ho pensato: se, per esempio durante la messa, all’improvviso, “una donna del genere”, oppure un assassino, o uno stupratore o un pedofilo, entrasse all’improvviso e, senza una parola, piangendo, s’inginocchiasse ai piedi dell’altare per deporre dei fiori costosissimi, o per bruciare un incenso molto pregiato, o …
Insomma, ci sentiremmo davvero tutti, alla pari, fratelli anche nel peccato, peccatori perdonati?
Non so voi … io …
Filippo
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