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San Marcello

Vivere da Dio: all’ultimo posto e niente in contraccambio!


La gente sta ad osservare Gesù e Gesù osserva gli invitati. C’è un incrociarsi di sguardi in quella sala che è la metafora della vita: conquistare i primi posti, competere, illusi che vivere sia vincere, prevalere, ottenere il proprio appagamento. Gesù propone un’altra logica: Tu vai a metterti all’ultimo posto. L’ultimo posto non è un castigo, è il posto di Dio, il posto di Gesù, venuto non per essere servito, ma per servire; è il posto di chi ama di più, di chi fa spazio agli altri… di Dio, che eternamente altro non fa che considerare ogni uomo più importante di se stesso. Lo garantisce la Croce di Cristo.

Quando offri una cena non invitare né amici, né fratelli, né parenti, né vicini ricchi… invita poveri, storpi, zoppi, ciechi… e sarai beato perché agisci come agisce Dio, come chi impara l’amore senza calcolo che solo fa ripartire il motore della vita. Invita i più poveri dei poveri e assicurati che non possano restituirti niente.

Vangelo stravolgente e contromano, che convoca un altro modo di essere uomini, il coraggio di volare alto, nel cielo di Dio, «il totalmente Altro che viene affinché la storia diventi totalmente altra da quello che è» (K. Barth)  (padre Ermes Ronchi)

L’immagine: Gesù è a pranzo presso un capo dei farisei (“Le icone di Bose”)

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