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  • San Marcello

Aveva trasformato il suo mondo




Era come oggi, nel 1941, che fra Massimiliano Kolbe lasciò la terra e tornò al cielo, tra le braccia di Dio e di Maria, sua amata. Nei suoi 47 anni di vita, seppur malato di tubercolosi fin da ragazzo, trasformò il mondo, il suo mondo. Dieci anni fa, in una giornata d’inverno, visitavo Auschwitz, e così scrissi. “Un vento gelido ci ha accompagnati ad Auschwitz. Non posso immaginare, no, proprio non riesco a pensare a quei poveri cristi coperti da pochi stracci passare la vita che gli rimaneva... congelando. Avevo sentito freddo, dentro, accostandomi per pochi secondi al muro delle prigioni dove Padre Kolbe offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia: vi rimase 15 giorni senza bere e mangiare e ne uscì vivo, unico sopravvissuto di altri 15, per essere poi subito ucciso con una puntura di fenolo nel cuore. Mentre ascoltavo la nostra guida mi sono appoggiato al muro delle carceri seminterrate, con una sola spalla, e dopo neanche un minuto ho dovuto scostarmi perché brividi di freddo percorrevano tutto il corpo... figuriamoci quelli che in una cella di punizione 90x90 dovevano stare in quattro appoggiati al muro tutta la notte!” In questo orrore Massimiliano scrive: “Vorrei sottolineare che non provo odio per nessuno su questa terra. L’odio non è forza creativa; solo l’amore crea... Queste sofferenze non ci spezzeranno, ma ci aiuteranno a diventare sempre più forti. Sono necessarie, insieme ai sacrifici degli altri, perché chi verrà dopo di noi possa essere felice.” Solo l'amore crea...solo l'amore...


Giorgio Bonati




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