Sono stato invitato, in vista della ordinazione sacerdotale di mio figlio Mario, che avverrà a Roma 6/7 prossimo e della Messa che celebrerà poi, nella Chiesa di S.Marcello, a Bari, il 14/7/2019 alle ore 19.30, a farlo conoscere meglio a quanti non lo ricordano e ignoravano addirittura che dall’humus spirituale di S.Marcello, guidato dall’indimenticabile Don Gianni, fosse maturata una vocazione sacerdotale e per un Ordine ancora poco conosciuto come quello dei Padri Missionari della Carità di Madre Teresa di Calcutta.
E’ un Ordine recente voluto da Madre Teresa di Calcutta insieme agli altri quattro (sorelle attive – sorelle contemplative – padri attivi – padri contemplativi) per raggiungere le cinque ferite di Cristo sulla croce; ed è un Ordine che conta una quarantina sola di Padri e nessuno, tra questi, italiano.
Mio figlio sarà pertanto il primo Padre Missionario delle Carità ITALIANO e Bari, che gli ha dato i natali potrà essere fiera ed orgogliosa di questo primato.
L’ Ordine ha una regola rigidissima che impone insieme ai tre voti canonici di tutti i sacerdoti diocesani ( povertà, obbedienza e castità ) un quarto voto che è illuminante sulla sua finalità: servizio gioioso e gratuito dei più poveri dei poveri.
Come mio figlio, vissuto nel modesto benessere che la mia famiglia poteva assicurargli, sportivo accanito, e con tanti interessi positivi propri dei giovani, laureatosi brillantemente a Firenze in architettura, con corsi di specializzazione frequentati al Politecnico di Torino, avesse deciso di lasciarsi tutto alle spalle per intraprendere una strada lastricata solo di sacrifici e rinunzie, ha sorpreso e stupito anche me e mia moglie.
Con dolore abbiamo accettato questa sua decisione, in un momento particolare della nostra vita; avevamo infatti perso da poco, per un tragico incidente stradale l’altra nostra figlia Tiziana, ed eravamo costretti a separarci anche dall’altro unico figlio che ci rimaneva.
Ma di fronte ai Disegni del Signore – che sono sempre Disegni di Bene anche se per noi incomprensibili, bisogna solo inchinarsi.
Dopo un lungo percorso di oltre dieci anni, trascorsi tra studi di teologia e filosofia, alla Gregoriana o all’Angelicum di Roma, e missioni di apostolato in Messico ed in Kenya , nostro figlio diventa ora Padre Missionario della Carità di Madre Teresa di Calcutta.
Lui, Mario, disse una volta per spiegare a noi la sua decisione: “Se il chicco di grano non muore non produce frutto”. Alludeva alla sorella perduta alla quale era tanto legato.
Quell’evento e la carezza ricevuta da Madre Teresa – che ha conosciuto di persona – sono forse all’origine della sua misteriosa ed imperiosa “chiamata”. A noi non rimane che elevare lodi al Signore che può “ATTERRARE E SUSCITARE, AFFANNARE E CONSOLARE”.
Questo è mio figlio ed il 14 luglio sarà tra noi a celebrare
Giuseppe Albrizio
Aggiorniamo l’articolo con una delle foto di sabato 6 luglio, giorno dell’ordinazione:
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