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  • San Marcello

Un suggerimento verso la felicità

Aggiornamento: 7 ago 2023





Ieri ho terminato di leggere "Happynext" il libro di Simone Cristicchi, nel quale ci propone un percorso che ci accompagna nella ricerca della felicità. Al termine di esso condivide con noi delle interviste, a ben dodici personaggi, che conosco poco o per niente e ognuna di esse è interessante.

Ma quella che mi ha colpita maggiormente, anche perchè ha idee simili alle mie è quella a Nicola Brunialti, uno scrittore e autore televisivo. Lui scrive soprattutto romanzi per ragazzi, riscuotendo un grande successo nelle scuole, dove gli insegnanti adottano volentieri i suoi libri, divertenti e allo stesso tempo con messaggi importanti.

Entrambi hanno una storia dolorosa alle loro spalle, Simone ha perso il padre quando era un adolescente e Nicola il fratello, con il tempo hanno cercato di trasformare questo dolore in bellezza e poesia per rinascere.

Secondo Nicola per far durare il più possibile la felicità è necessario trovare un equilibrio, prima di tutto è importante smettere di arrabbiarci, per le cose non vanno come vorremmo e cominciare ad accettare serenamente il fatto che molto spesso non ci andranno. Inoltre dobbiamo smettere di essere infelici per quello che ci manca e cominciare ad essere felici per quello che abbiamo. Quello che ci manca sarà sempre infinitamente maggiore di quello che possediamo, perchè il mondo che abbiamo intorno è costruito apposta per creare in noi il massimo del desiderio; un desiderio che non appena viene appagato scompare vittima di uno nuovo che lo sostituisce in una catena infinita di insoddisfazione. Se la nostra felicità dipende da questo, saremo sempre irrimediabilmente infelici. Se invece capiamo che quello che è giusto avere ce lo abbiamo già, allora il problema sarà risolto per metà.

Dobbiamo rivolgere il nostro sguardo altrove, apprezzare tutto il bello che c'è, che è infinitamente più vasto del brutto, basta avere la pazienza di cercarlo, soprattutto in noi stessi, che siamo pieni di meraviglie. Serve smettere di pensare in grande e cominciare a pensare in piccolo, perchè è dal piccolo che si cambia il grande, il mare è fatto di piccole gocce, la pagnotta di molliche e il prato di fili d'erba. Ma per apprezzare tutte queste piccole meraviglie dobbiamo subito smettere di soffermarci a guardare solo l'orrore che ci raccontano la TV, i giornali e internet. Non c'è un minuto da perdere!

Dobbiamo anche smettere di pensare al passato, ci aiuta a far pace con quello che siamo stati e che spesso ci lascia delusi e insoddisfatti, pieni di rimpianti e di rimorsi. Non pensare al futuro invece, ci toglie l'ansia per quello che saremo e il terrore che la scelta da compiere ci impedisca tutte le altre scelte possibili.

Quello che siamo, adesso, è l'unica cosa che conta, insieme a quello che decidiamo di fare. Nicola crede che quando c'è equilibrio tra tutti questi smettere e tutti questi cominciare, nasce una felicità più duratura di quella che ci capita di avere tutti i giorni.

Non dobbiamo pensare di essere il centro dell'universo, come se non ci fosse nessun altro se non noi, i nostri bisogni e la nostra stanza. Là fuori c'è una moltitudine di persone di cui prenderci cura, e quella cura arricchirà più noi che loro, di questo possiamo starne certi.

Nicola capisce se un argomento o un tema è più valido per i ragazzi quando li incontra, la gioia più grande è proprio quando si accorge che quell'idea funziona. Spesso i suoi libri sono i primi che un preadolescente o un adolescente legge e la sente come una responsabilità e un'emozione enorme. Molti di quelli che non hanno mai letto libri si entusiasmano con i suoi e trascorrono giornate senza staccarsi dalla lettura.

Dice di ritenersi una persona felice perchè fa il lavoro che sognava da piccolo, non esiste una risposta univoca a questa domanda, ognuno ha la sua di felicità e la trova in qualcosa di diverso. Alla fine Nicola ammette che scrivere libri è una scusa per incontrare i ragazzi, da loro attinge energia e felicità.

Mi piace leggere ciò che scrive Simone, attraverso i suoi libri comprendo meglio lui e le sue canzoni, non avrei mai pensato che fosse una persona così profonda e conosco diversi altri personaggi.


Maria





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