Domenica ascoltando il telegiornale ho sentito con orrore che ancora una volta sono morte due bambine Iolanda di 8 mesi e Gloria di 2 anni uccise dai propri genitori. Gloria è stata ammazzata perché il padre non riusciva ad accettare la separazione dalla moglie e forse Iolanda perché piangeva troppo.
Mi sembra assurdo togliere la vita a un bambino che abbiamo fatto nascere noi, che abbiamo atteso con tante paure e con tanto amore, a volte penso che siamo concentrati troppo su noi stessi e allora perdiamo di vista ciò che è importante, non ci rendiamo conto della pazzia che stiamo commettendo. Tanti genitori non possono avere figli e soffrono, vanno in depressione oppure si dirigono all’estero dove è più facile adottarli. Una mia ex collega aveva fatto domanda di adozione e dopo 10 anni non era ancora riuscita ad adottarlo, nel frattempo ha avuto un tumore al cervello ed è morta, chissà se oggi fosse viva se sarebbe riuscita ad averlo.
Ci sono anche tanti genitori che perdono i propri figli, proprio la settimana scorsa abbiamo celebrato a S.Marcello il funerale di Fabio, un ragazzo di 19 anni che è stato travolto da una macchina mentre era su una moto. Su Facebook ho trovato per caso una pagina dedicata a Federico, un altro ragazzo che il giorno del suo 18° compleanno ha avuto una moto ed anche lui è stato travolto da una macchina. La mamma scrive spesso dei messaggi d’amore per lui e qualche anno fa ha perso anche il marito per un infarto. Quando li leggo mi viene rabbia e mi chiedo come si può togliere la vita a una creatura innocente?
Oggi ho ascoltato l’intervista allo psichiatra Luigi Cancrini, che diceva ci vuole un’intelligente attività di prevenzione e naturalmente i comuni devono stanziare i soldi per organizzare l’assistenza. Gli assistenti sociali sono pochi e non riescono a gestire tutti i casi.
Io penso che bisogna insegnare ai bambini e ai ragazzi fin da piccoli il valore della vita in modo che quando avranno un figlio lo considereranno una gioia e lo rispetteranno invece di pensarlo come un peso perché richiede molte cure e piange, o utilizzarlo come un metodo per vendicarsi con il partner perché lo ha lasciato.