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San Marcello

Ascoltando papa Francesco


Finalmente oggi è arrivato il giorno di andare all’udienza con papa Francesco! Siamo partiti dopo la mezzanotte, inizialmente ero rimasta un po’ delusa perchè quelli che conoscevo erano quasi tutti nell’altro pullman, ma poi ho notato che non è stato difficile conoscere quelli del mio, anche loro erano simpatici. Alle 7.30 siamo arrivati e ci siamo incontrati con quelli che erano partiti la mattina precedente, è stato bello riunirci in un solo gruppo. Poi ci siamo avviati a piazza S.Pietro e ognuno ha scelto il posto che riteneva migliore, alcuni sono andati alle transenne per vedere papa Francesco da vicino e semmai stringergli la mano.

Ha iniziato naturalmente dicendo: “Buongiorno” e tutti gli abbiamo risposto, ci ha suggerito di ricordare come abbiamo incontrato Dio e come ci parla. “Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, noi siamo chiesa, quando siamo insieme c’è lo Spirito Santo che ci aiuta a crescere come chiesa. Lui disegna le varietà, nessuno è inutile nella chiesa e se qualcuno dice “tu sei inutile” non è vero. Tutti siamo uguali nella chiesa anche io, nessuno è anonimo. Tutti formiamo la chiesa, quindi se manca il nostro mattone, manca qualcosa alla bellezza della chiesa. Vorrei che ci chiedessimo come viviamo il nostro essere chiesa, siamo pietra viva? O siamo pietre stanche, annoiate, indifferenti? Il cristiano deve essere vivo, gioioso di essere cristiano. Ci apriamo allo Spirito Santo per essere parte attiva nella nostra comunità? O ci chiudiamo in noi stessi dicendo: “Ho tante cose da fare non è compito mio?””


Dopo la benedizione abbiamo avuto del tempo libero e all’ora di pranzo ci siamo incontrati per andare a Villa Pamphilj, una grande distesa di verde, per l’esattezza il più grande parco romano e là abbiamo pranzato tutti insieme. Come tutti i momenti belli vissuti in comunità è arrivata l’ora di ritornare a casa e nel nostro pullman è salito don Gianni, che dopo essersi riposato, ci ha intrattenuti con i suoi racconti e poi ci ha chiesto come avevamo vissuto la giornata. Naturalmente tutti eravamo contenti e sottolineavamo soprattutto le parole del Papa che diceva che tutti siamo utili e che quindi il sentirmi utile deve portarmi a mettermi al servizio degli altri. Un ragazzo ha notato come il nostro acclamare al papa gli ricordava l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. C’era anche chi diceva che ci aveva osservati da dietro e con i nostri cappelli di diverso colore sembravamo dei fiori.


Ci è dispiaciuto che non tutti siano potuti venire con noi, come ad esempio Tomas che si laureava, ma li abbiamo portati nel nostro cuore. Comunque domani avremo tutta la serata per stare con Tomas perchè festeggeremo la sua laurea. Quindi non mancate perchè sarà un altro modo per vivere in comunità, ci vediamo alle 20.

Maria

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