Svegliate il mondo! Così Papa Francesco esorta tutti i consacrati e le consacrate alla vigilia dell’apertura dell’Anno della Vita consacrata che inizia domenica 30 novembre, prima domenica di Avvento, e che si concluderà il 2 febbraio 2016.
Di cosa si ha bisogno per rinnovare la vocazione di tanti consacrati, e per ravvivarne la presenza nel mondo? Ce lo spiega papa Francesco nella sua lettera:
1)“guardare il PASSATO con gratitudine”: fare memoria di sé per conoscere la propria identità fatta di virtù e debolezze, conquiste e incoerenze;
2)“vivere il PRESENTE con passione”: vivendo il Vangelo in pienezza e con spirito di comunione;
3)”abbracciare il FUTURO con speranza”, senza farsi scoraggiare dalle tante difficoltà che si possono incontrare.
La fantasia della carità – ribadisce il Papa – non conosce limiti ed ha bisogno di entusiasmo per portare il soffio del Vangelo nelle culture e nei più diversi ambiti sociali. Saper trasmettere la gioia e la felicità della fede vissuta nella comunità, infatti, fa crescere la Chiesa per capacità di attrazione e non per imposizione o proselitismo.
E’ la testimonianza dell’amore fraterno, della solidarietà, della condivisione a dare valore alla Chiesa. Una Chiesa che deve essere fucina di profeti, e in quanto tali capaci di scrutare la storia nella quale vivono e di interpretare gli avvenimenti, denunciando il male del peccato e le ingiustizie. Francesco non si aspetta che i consacrati tengano vive delle “utopie”, ma che sappiano creare “altri luoghi”, dove si viva la logica evangelica del dono, della fraternità, della diversità, dell’amore reciproco.
L’augurio è che, grazie alle nostre comunità, in quest’anno particolare, dedicato alla vita consacrata i vari carismi possano essere sostenuti e animati nel discernimento, così da far risplendere la bellezza e la santità della vita consacrata nella Chiesa.
Buon nuovo anno liturgico!
Francesco Necchia
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