Questo foglietto l’ho trovato a Quorle e l’ho portato a casa, leggendolo mi sono accorta che S. Caterina Labourè, giovane contadina, entrò nel noviziato delle Figlie della Carità di S.Vincenzo de’ Paoli proprio in questo giorno nel 1830. Ha 24 anni, si sta preparando, con una vita di preghiera , al servizio delle membra sofferenti del Cristo. Ha un grande amore per la SS.Vergine che ha scelto come Madre, al momento della morte della mamma.
La notte del 18 luglio del 1830, la S.Vergine si rivolge a suor Caterina: ” Dio vuole incaricarvi di una missione “. Dio ha bisogno di Caterina per manifestare ancora una volta al mondo il suo amore. Allora Maria in un colloquio con Caterina le dice: ” Abbiate fiducia. Venite ai piedi di questo altare ” . Con tale invito Ella indica a Caterina la sorgente di questa fiducia.
Venire ai piedi dell’altare vuol dire rispondere al desiderio della Chiesa che raccoglie da tutte le nazioni i suoi figli intorno al Cristo, per ricordare a tutti il Vangelo e le sue esigenze. Durante l’orazione della sera, Maria raggiante di luce si presenta a Caterina. E’ in piedi sul globo terrestre e tiene tra le mani un altro globo più piccolo sormontato da una croce. Maria viene a mostrare il mondo illuminato dalla presenza di Dio. Esso rappresenta la Terra nuova, il regno dell’Amore. Maria fa capire a Caterina che l’amore è possibile a condizione che l’accogliamo in noi ogni giorno. Dalle mani della S.Vergine partono raggi luminosi che illuminano il globo sul quale Ella sta in piedi. Questo globo è simbolo del mondo di oggi, un mondo dilaniato dalla miseria, dalla violenza, dall’egoismo, ma anche un mondo che è stato già liberato da Cristo. Maria la nostra Madre, è attenta alle preghiere che le rivolgiamo. E’ una gioia per Lei riversare su ognuno di noi le grazie di Dio. ” Le grazie saranno abbondanti per le persone che me le chiedono con fiducia “.
Un ovale si forma intorno all’apparizione con la scritta: ” O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi “. Maria rivela in questo messaggio, la sua Immacolata Concezione, dogma che sarà proclamato a Roma nel 1854 e confermato da Maria stessa a Lourdes il 25 marzo 1858. I due cuori uniti, quello di Gesù coronato di spine e quello di Maria trafitto da una spada, ci mostrano come l’amore autentico va fino al dono totale di sè per il bene degli altri. Ci fanno comprendere anche se dimentichiamo di amare Gesù e Maria: essi invece ci amano con un amore che non può essere turbato da niente e da nessuno. La lettera M sormontata da una croce ci ricorda che Maria accompagna suo Figlio fino alla Passione ed è intimamente associata a questo mistero di Amore. Oggi Maria ci invita ad amare Gesù intensamente, a prendere su di noi e a condividere le sofferenze e le gioie dei nostri fratelli. Maria Madre della Chiesa “Stella dell’evangelizzazione” ci riunisce, come gli Apostoli nel Cenacolo. Ella ci ricorda che testimoniare Gesù Cristo è mettersi al servizio dei fratelli, per amore.
La Santa Vergine ha mostrato a Caterina il modello della Medaglia e le ha chiesto di farle incidere: ” Fate coniare una medaglia su questo modello, tutte le persone che la porteranno con fiducia godranno di una speciale protezione della Madre di Dio “. Caterina rivelerà questa richiesta al confessore che, sul momento, sembra non darci alcuna importanza. Ma di fronte all’insistenza di suor Caterina, padre Aladel sottopone la richiesta all’Arcivescovo di Parigi che dà l’autorizzazione: ” La medaglia sia diffusa… Dai frutti si giudicherà l’albero. ”
Il 30 giugno 1832 , le prime medaglie di Maria Immacolata vengono sparse e distribuite a tutti: malati, infermi…Per le molteplici grazie ricevute: conversioni, guarigioni, la Medaglia di Maria Immacolata viene presto chiamata: ” MEDAGLIA MIRACOLOSA ” . In seguito le è rimasto questo nome e ancora oggi la Medaglia è diffusa dappertutto. Portarla su di sè significa affidarsi a Maria, ben sapendo che Lei intercede per noi e ci conduce continuamente verso il Signore.
Questa medaglia l’ho conosciuta 13 anni fa quando è morto mio padre, nonostante avessi diversi amici accanto mi sentivo sola, io volevo parlare di lui il più possibile, così lo avrei sentito ancora presente e invece tutti quando lo facevo cambiavano argomento. Un giorno ho ricevuto un cartone con dentro dei libri di padre Pio, di Tobia, un altro sulla preghiera e poi una busta con tutte queste medaglie. Diverse le ho distribuite, ma alcune le ho ancora, quindi se desiderate riceverle contattemi. Da quel momento non mi sono più sentita sola. Non so come siano arrivate a casa mia, se sia accaduto per caso oppure le avrà inviate qualche frate del convento dell’Immacolata di Foggia, mio padre faceva il rappresentante di candele e sicuramente andava anche là, avranno pensato che avevamo bisogno di aiuto e hanno capito bene.
Maria
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