Senza clamore, in questi giorni è andato via don Enzo Mazzi, identificato come “un operaio del Regno” e come “cristiano del dissenso”. Ho voluto saperne di più. Condivido con voi qualche notizia trovata qui e lì. Credo ne valga la pena rifletterci un po’ su.
Maria Grazia
Se una data può essere presa a riferimento dell’inizio delle comunità di base questo è quel giorno del ’68, quando un gruppo di giovani credenti occupò il duomo di Parma, per contestare la costruzione di una nuova chiesa con il contributo finanziario di una banca. La comunità parrocchiale dell’Isolotto, della quale don Enzo Mazzi era parroco, inviò una lettera di solidarietà a quei giovani e l’allora Arcivescovo di Firenze Florit, per tutta risposta destituì parroco e vice. Da allora seguirono, occupazione della chiesa dell’Isolotto da parte dei parrocchiani e sgombero della polizia, e poi celebrazioni domenicali in piazza, fuori della chiesa, per decenni, etc, etc. E da lì nacque la comunità di base dell’Isolotto e prese vita un movimento, detto allora del dissenso cattolico, da cui nacquero le comunità cristiane di base. Di questo movimento Enzo è stato parte viva e per esso ha sempre lavorato intensamente, ma lui oggi non vorrebbe che questo venisse detto e per questo, per rispetto a lui, fermiamo qui questo ricordo. Stefano Toppi
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