top of page
San Marcello

Come era bello il tempo che fu

La Chiesa ha intrapreso un cammino di riconciliazione con i nostri fratelli Cristiani, cercando di risanare una ferita, ancora sanguinante, in merito alla scissione del 1054; da allora noi cristiani verremo chiamati “universali” (cattolici) e loro invece, cristiani “fedeli alla vera dottrina” (ortodossi).

Oggi, finalmente qualcuno parla di fratellanza, di unione, mentre imperversa una crisi economica, più o meno planetaria, sempre in primo piano grazie ai media che sembrano ossessionati dal ricordarcelo. Ce ne accorgiamo anche noi nel quotidiano, ma parallelamente mi preoccupa una crisi generale di valori che si affannano a narcotizzare anche quelli cristiani.

Mi spiego meglio, secondo me la crisi ha portato via un po’ della dignità a chi non ha più un posto di lavoro, ma anche i sopravissuti lavoratori, ingrigiti da ansie e paure, subiscono mestamente ed accettano qualsiasi mansione o qualsiasi orario, dando sempre meno spazio alla famiglia.

Non sto parlando di politica, che sinceramente mi ha deluso, ma vorrei spostare l’attenzione su un argomento sociale più che religioso: “la Domenica”. Il rituale della Domenica, nella nuova alleanza, è una iniziativa cristiana creata nella libertà del vangelo il cui culto è indipendente dalla legge di Mosè.

Nel cristianesimo è il giorno da dedicare al culto. Nel cattolicesimo si ricorda la resurrezione di Gesù (nei vangeli secondo Marco, Giovanni e Luca) e si santifica la Domenica attraverso la partecipazione all’Eucaristia e il riposo dal lavoro. Tutte le domeniche, quindi, sono giorni di precetto, ovvero fanno parte dei 5 precetti generali della chiesa di cui appunto “Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate”. Un giorno dedicato alla gioia in cui si riunisce la famiglia per andare a Messa. Purtroppo, con le aperture domenicali di negozi e ipermercati, bisogna andare a lavorare anche in questo giorno e quindi non si può andare a messa e non si riunisce la famiglia. Qualcuno si è affannato a rispondermi, come disse Giustino ai giudei (in riferimento al fatto che non rispettava il sabato quale giorno del Signore), spiegando che per i cristiani tutti i giorni sono di Dio e tutti i giorni, in ugual modo, devono essere dedicati a Lui, compiendo opere buone ed astenendosi dai peccati, mentre se per lavoro non si può andare la domenica si deve trovare il tempo o al sabato o al lunedì.

Ricordo con nostalgia, come era bello il tempo che fu, in cui la Domenica i negozi erano chiusi e si riposava dal lavoro, si riuniva la famiglia cogliendo l’occasione per andare insieme a Messa per partecipare all’Eucaristia. Questo riposo settimanale era accettato di buon grado anche da chi non era cristiano, perché era un giorno da dedicare alla famiglia, l’occasione di fare una passeggiata, rivedere parenti, amici e di incontrarsi con persone nuove.

Beh, se vi ho convinto, se sono riuscito a suscitare qualcosa di buono da questo racconto, evitate di entrare in qualunque locale commerciale, non acquistate nulla, solo così avremo la possibilità di non far aprire nessun locale commerciale, riscoprire il gusto della vita, il calore della famiglia e la voglia di tornare a socializzare, perché se non si fanno “affari” la Domenica, i lavoratori avranno l’opportunità di riposare, (un diritto che è stato soppresso) e perché no tornare a Messa per fare comunione.

                                                                                                                                                                 Roberto Palmisano

1 visualizzazione0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Morandi e Amendola

Morandi, né Gianni del latte e della mamma, né tantomeno Giorgio delle nature morte. Amendola, né Giovanni, politico comunista, né...

Comentários


bottom of page