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San Marcello

Don Andrea Favale: “camminiamo insieme in continuità creativa e in comunione perenne”


Dal 13 settembre 2017 la parrocchia di S. Marcello di Bari ha una nuova guida, don Andrea Favale, affiancato  dal viceparroco don Francesco Necchia.

Incontriamo don Andrea per l’intervista di benvenuto della redazione di “Nella Nostra Comunità”, cercando di soddisfare il desiderio diffuso di conoscerlo più a fondo, con qualche curiosità.

Don Andrea è nato il 30 aprile del 1963 in una bella e unita famiglia di Gioia del Colle. È figlio mediano ed ha un fratello più grande di tre anni, una sorella più piccola di sei anni, cinque nipoti (con figli) e cugini come fratelli. Tra i più significativi momenti della sua infanzia ama ricordare dei riti di famiglia come la processione natalizia casalinga e le gite all’abbazia di Noci, dove spesso i genitori lo portavano per respirare l’aria buona.

Tra le sue passioni: passeggiare, andare in bici, giocare a ping-pong, scalare montagne, ascoltare musica classica e di cantautori, leggere la Parola e Rahner, Martini, Fausti, Ratzinger.

Ama il peperoncino ed i cibi genuini e caserecci (in particolare salati), verdura, frutta appena raccolta dagli alberi, pesce, vino primitivo senza solfiti prodotto localmente.

La sua vocazione nasce con la frequentazione della parrocchia di Gioia del Colle, ma il primo dei tre momenti di chiamata risale già ai tempi della quinta elementare. Nel 1992 prima dell’ordinazione diaconale l’ultimatum della madre sulla decisione  da prendere: mollare tutto o accogliere la sua missione da portare avanti fino in fondo. Ad oggi ha accumulato venticinque anni di sacerdozio, trent’anni di seminario, di cui ben ventiquattro come educatore. Grande è infatti la sua attenzione ai giovani, al loro ascolto e alla loro educazione e formazione. “Ogni occasione per stare insieme in fratellanza è festa” e gradisce momenti distensivi di aggregazione. Nel 2010 ha partecipato anche a missioni in Hong Kong, Etiopia, Albania.

Quando suo padre ottantacinquenne, è venuto a mancare sei anni fa, durante il funerale don Andrea ha preso piena coscienza della sua “paternità universale, paternità sacerdotale donata, percepita e custodita, avvertendo un radicamento maggiore della vocazione”.

Ottanta i diaconi a lui affidati dal vescovo con l’ulteriore incarico di Vicario Episcopale del settore diaconi permanenti e ministri istituiti per la diocesi di Bari Bitonto. Don Andrea sottolinea l’importanza di “passare attraverso l’atto rituale (della celebrazione) affinché la vita diventi un autentico rito.”

Per l’accoglienza ricevuta è infinitamente grato alla comunità parrocchiale della chiesa di S. Marcello, che sente viva a partire dalla fede e dal servizio che dedica: “Qui si respira aria conciliare (che vuole corresponsabilità basata sulla fiducia). Mi sento accolto, amato nei primi vagiti. Mi sento a casa, (…) io stesso con gioia desidero corrispondere a ciascuno con altrettanta Grazia d’amore, (…) fare Casa. Sogno che la comunità percepisca il senso di Famiglia allargata e che le persone siano partecipi, pur se non necessariamente presenti. (…) Desidero un’Unità percepita dal basso, che poi si elevi verso l’Alto”, nella consapevolezza che Dio c’è e può operare in molteplici modi.

L’intento è quello di “camminare insieme con passo cadenzato, fermandoci quando qualcuno rallenta o cade, perché così fa Dio” e conclude don Andrea la nostra bella intervista nell’angolo salotto degli uffici, citando il testo del canto “Quando Cammino”:

“Quando cammino per il mondo il Signore cammina avanti a me; lo riconosco tra la gente di ogni razza e nazionalità. A volte però mi fermo perché la strada è faticosa; allora anche Lui si siede laggiù e mi aspetta sorridente.”

Buon cammino!

Barbara Cusumano

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