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San Marcello

Don Tonino Bello


Sono trascorsi 18 anni dalla morte di don Tonino Bello, ma noi spesso lo nominiamo nelle nostre conversazioni, omelie, incontri. Perciò volevo riportare una sua preghiera che mi piace molto:

SOLO QUANDO AVREMO TACIUTO

Solo quando avremo taciuto noi, Dio potrà parlare.

Comunicherà a noi solo sulle sabbie del deserto.

Nel silenzio maturano le grandi cose della vita:

la conversione, l’amore, il sacrificio.

Quando il sole si eclissa pure per noi,

e il Cielo non risponde al nostro grido,

e la terra rimbomba cava sotto i passi,

e la paura dell’abbandono rischia di farci disperare,

rimanici accanto.

In quel momento, rompi pure il silenzio:

per dirci parole d’amore!  

E sentiremo i brividi della Pasqua.

Invece questa è la preghiera che don Gianni cita spesso, anch’essa è molto bella:

Compagni di volo

Voglio ringraziarti, Signore per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con Te, Perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te. Ma non basta saper volare con Te, Signore. Tu mi hai dato il compito Di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala , l’unica ala inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te; soprattutto per questo fratello sfortunato, dammi, o Signore, un’ala di riserva.

Maria

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