top of page
San Marcello

Il Circo della Farfalla. (The Butterfly Circus)


Interpretato da Nick Vujicic nel ruolo di Will, l’uomo senza arti che tale è non solo nel film ma anche nella vita, scritto e diretto da Joshua e Rebekah Weigel. A due anni dalla sua realizzazione, il cortometraggio “Il Circo della Farfalla”, ha ricevuto molti premi (tra cui il Best of Show, il Best Short Film and Audience Favorite, e The First – Ever Clint Eastwood Filmmaker Award). Il protagonista di questo cortometraggio è davvero una coraggiosissima anima: Nick Vujicic un trentenne ragazzo australiano. Laureato in Economia e Commercio, va in giro per parlare alla gente come oratore fortemente motivante. Lui che è nato senza gambe e senza braccia, gira il mondo per aiutare le persone a riscoprire la felicità ed il senso della vita. Ha scritto un libro “Senza braccia. Senza gambe. Senza preoccupazioni!”

“Le macchine hanno un loro scopo, fanno quello che devono fare. Per questo quando vedo un meccanismo rotto sono triste, non può fare più quello che deve. Forse vale anche per le persone, se perdi il tuo scopo è come se fossi rotto….” – Dal film: Hugo Cabret di Martin Scorsese

Se crediamo anche noi come Hugo Cabret che senza il senso della nostra vita siamo come rotti, forse Nick va in giro a riparare vite.

«Mio padre — racconta Vujicic in un video diffuso in internet — uscì urlando dalla stanza dove mia mamma aveva appena partorito: a mio figlio manca un braccio! Quando il medico lo raggiunse la notizia era ancora peggiore: a suo figlio mancano anche le gambe. Alle persone che incontro dico sempre: non avrai sollievo alla tua sofferenza sapendo che qualcuno soffre più di te; è un trucco che non funziona. Io, provvisoriamente, in questa vita non ho gambe e braccia, ma sono figlio di Dio, mi sento amato. E posso dire a tutti qual è l’unica cosa che riempie veramente il cuore».

Vujicic è una persona davvero straordinaria, tenace. Una persona in grado di dimostrare cosa vuol dire lottare. Non è sicuramente l’unico a farlo, ma il suo sguardo fermo e le sue parole, davvero mi lasciano basito davanti al monitor e davvero mi proiettano in pensieri strani, in un turbinio di emozioni. Il mio cuore e i miei occhi diventano lucidi. Certo alcuni possono più o meno condividere le sue idee centrate sulla fede cristiana, ma è innegabile il suo valore, la sua tenacia e la profondità dei suoi pensieri. Posso solo ringraziarlo.

————————- Ma torniamo al film.

Nel circo della farfalla ci sono solo stranezze. Il signor Méndez dirige un altro tipo di spettacolo, insomma, non quello che si fonda sul mettere in mostra “le imperfezioni di un uomo – se così lo si può chiamare – a cui Dio stesso ha voltato le spalle!”, come grida l’imbonitore del circo concorrente. «Non c’è niente di divertente nel mettere in mostra i difetti degli uomini»,  spiega il signor Méndez impegnato ai fornelli (ennesima stranezza: il proprietario di un circo che cucina per i dipendenti). Il circo di Méndez porta in pista contorsionisti, giocolieri, acrobati, trapezisti, l’uomo forzuto… Anna, la regina dell’aria. Artisti che si muovono pieni di forza, colore ed eleganza, qualcosa di sbalorditivo. A contatto con loro Will rinasce, sfidato da una frase che Méndez gli scaraventa addosso all’improvviso: “Se solo tu potessi vedere la bellezza che può nascere dalle ceneri”. Ma loro sono diversi da me”, ribatte Will guardando gli artisti che si muovono con le loro gambe e afferrano funi e clave con le loro mani. “Un vantaggio ce l’hai – è la risposta di Méndez – più grande è la lotta e più glorioso è il trionfo”.

Possiamo anche noi, come il signor Méndez, guardare gli altri come guarda Will, con occhi diversi? Possiamo anche noi, come il signor Méndez, contribuire al piccolo miracolo di un bruco che si accorge di poter essere farfalla e si libera in volo? Possiamo far scoprire a familiari, amici e colleghi le loro qualità uniche che possono mettere al servizio della felicità di tante altre persone? Continuare a vedere le farfalle che ci circondano: la persona che abbiamo sposato, i nostri figli, i colleghi di lavoro. Continuare a stupirci dei loro singoli e unici colori, anche e soprattutto quando loro stessi non ne sono consapevoli… e gioire del trionfo.

“Più grande è la lotta e più glorioso è il trionfo”.

Tonino Distaso

24 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page