top of page
San Marcello

Il treno verde


Qualche giorno fa ho ritrovato i volantini che ho preso sul treno verde di Legambiente quando si è fermato nella stazione di Bari dal 22 al 24 marzo per il monitoraggio dello stato d’inquinamento ambientale e acustico. Così ho pensato di condividere con voi ciò che ho letto.

Partecipazione e cambiamento sono le parole chiave che Legambiente ha scelto per l’anno 2011. La prima per sottolineare a tutti che è una comunità di donne e uomini che con il loro contributo cercano di costruire un mondo migliore. La seconda perchè vogliamo trasformare questo Pianeta: renderlo più pulito, più sicuro, più giusto.

In un periodo in cui il senso collettivo e il bene comune sembrano principi dimenticati, diventa ancora più prezioso costruire un luogo, che trasmetta la voglia e l’importanza di contribuire in prima persona. Legambiente è un luogo aperto in cui nuove idee e nuove forme d’impegno trovano cittadinanza: è attraverso i circoli sul territorio, un laboratorio di idee e di impegno; le sue battaglie rappresentano un antidoto contro il disinteresse e l’individualismo.

La nostra Terra ha la febbre! La causa è l’aumento dell’effetto serra e la conseguenza sono i mutamenti climatici. Le cause dell’ effetto serra vanno ricercate nell’utilizzo di combustibili fossili (carbone, gas e petrolio) impiegati nella produzione di energia elettrica, di calore e nel settore dei trasporti e nella crescita delle attività industriali, agricole, della deforestazione. Tutto ciò ha determinato una concentrazione elevata nell’atmosfera di anidride carbonica (CO2)  il più diffuso gas serra, provocando l’incremento della temperatura media del globo. Le tangibili conseguenze di questa alterazione sono alluvioni, lunghi periodi di siccità, fenomeni metereoligici estremi. La soluzione per mitigare le conseguenze irreversibili è l’immediata riduzione da parte dei Paesi industrializzati di almeno il 40% dei gas entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990.

Le energie rinnovabili sono tali in quanto rigenerabili, inesauribili, pulite. Il sole, il vento, l’acqua, la geotermia e la biomassa sono le fonti dalle quali produrre energia pulita perchè non inquinanti: le uniche in grado di contrastare i mutamenti climatici. Il petrolio e il carbone , fonti fossili sulle quali perseverano le scelte sbagliate dei Governi, sono invece altamente inquinanti e destinate ad esaurirsi. L’abbandono progressivo di combustibili fossili è l’unica strada in grado di garantire a tutti un futuro di qualità. Per cambiare il mondo non c’è bisogno di imprese eccezionali! E’ sufficiente compiere tanti piccoli gesti, a cominciare dalle proprie abitudini, per contribuire alla tutela del Pianeta. Senza grandi rinunce il nostro stile di vita può essere modificato in favore di condotte virtuose per risparmiare energia e acqua, differenziare e smaltire correttamente i rifiuti, muoversi in maniera sostenibile e scegliere le energie rinnovabili. Si vive meglio e si risparmia CO2!

Scopri come impegnarti in prima persona per ridurre le tue emissioni visitando la città virtuale di Legambiente su http://www.stopthefever.org !

La prima fonte rinnovabile di energia si chiama risparmio energetico. Tanti semplici accorgimenti per promuovere un risparmio ambientale ed economico: dalle lampadine a basso consumo ai rompigetto per i rubinetti, dalla corretta gestione per i rifiuti alle scelte d’acquisto sostenibili e compatibili per l’ambiente.

L’energia dall’atomo non aiuterà il nostro Paese a risolvere i suoi problemi energetici.

NON GARANTIRA’ IL RISPETTO DEGLI ACCORDI SUL CLIMA

L’Italia è in ritardo rispetto agli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra previsti al 2012 dal Protocollo di Kyoto e al 2020 dal Pacchetto energia e clima dell’Unione Europea. Le centrali nucleari entrerebbero in funzione tra 10-15 anni e l’Italia non riuscirebbe a rispettare gli accordi sul clima, pagando multe salate.

NON ABBASSERA’ LA BOLLETTA ENERGETICA

La produzione di elettricità dall’atomo, inclusi lo smantellamento delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti, come dimostrato dal Mit di Boston, il Dipartimento dell’energia USA e l’agenzia di rating Moody’s.

NON RIDURRA’ LA DIPENDENZA DALL’ESTERO

Il nucleare produce solo elettricità, pari al 25% dei consumi energetici finali, e non calore per l’industria e gli edifici, nè carburante per i trasporti. Non permetterà quindi alcuna sostanziale riduzione delle importazioni di fonti fossili. Le centrali nucleari poi utilizzano l’uranio, altra materia prima da importare.

NON DIVERSIFICHERA’ LE FONTI ENERGETICHE

La produzione elettrica in Italia dipende per il 55% dal gas, ma il contributo dell’atomo alla riduzione dei consumi di metano sarebbe insignificante. Secondo il Cesi Ricerca con la costruzione di 4 reattori da 1600 MW, risparmieremo dal 2026 solo 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari al 10% dei consumi attuali e alla produzione di un rigassificatore di media taglia.

PIU’ POSTI DI LAVORO GRAZIE ALL’ATOMO?    FALSO

Una centrale nucleare nella fase di costruzione produce solo 3000 posti di lavoro, che si riducono a 300 nella fase di esercizio. In soli 10 anni la Germania può vantare oltre 250000 addetti nel settore delle rinnovabili, tra diretto e indotto. In Italia al 2020 con la diffusione delle rinnovabili si potrebbero creare dai 150 ai 200mila posti di lavoro.

SULLE LOCALIZZAZIONI DELLE CENTRALI DECIDERANNO GLI ENTI LOCALI E LE POPOLAZIONI?  FALSO

La legge Sviluppo del luglio 2009 consente al governo di utilizzare per la localizzazione delle centrali il potere sostitutivo in caso di mancata intesa tra enti locali e aziende energetiche, utilizzando anche l’esercito. Si prospetta quindi una stagione di conflitti istituzionali e sociali che farebbe perdere altro tempo al nostro Paese.

NEL MONDO E’ IN CORSO UN RINASCIMENTO NUCLEARE?  FALSO Secondo l’ Agenzia internazionale per l’energia atomica sono 437 i reattori in attività e 55 quelli in costruzione nel mondo. I principali paesi che stanno realizzando centrali nucleari sono Cina (21 reattori), Russia (8), Corea del Nord (6) e India (5). Si tratta di Paesi che non hanno un mercato elettrico liberalizzato o che vogliono dotarsi di armi nucleari: e sarebbe questa la tanto decantata rinascita nucleare?

Spero di non essermi dilungata molto, ma questo è un argomento importante e dobbiamo essere informati.

Maria

0 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Kommentare


bottom of page