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San Marcello

Il Vangelo che abbiamo ricevuto: la comunità si è messa in cammino

Salmo 121Canto delle ascensioni. Di Davide Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore”. E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge d’Israele, per lodare il nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano; sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su di te sia pace!”. Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.

Già da tempo la nostra comunità si è messa in cammino per rispondere all’invito a dare voce a quel

In questi giorni, siamo usciti fuor di metafora mettendoci concretamente in cammino, in un pellegrinaggio guidato da Serena Noceti che ci ha portato ad interrogarci profondamente sulle possibilità, sui bisogni e sulle resistenze che delineano il volto di una chiesa-in-cambiamento.

… ogni rinnovamento della chiesa consiste essenzialmente in una fedeltà più grande alla sua vocazione […] La chiesa peregrinante è chiamata (vocata) da Cristo a questa continua riforma di cui essa stessa, in quanto istituzione umana e terrena, ha sempre bisogno, in modo che se alcune cose, sia nei costumi che nella disciplina ecclesiastica ed anche nel modo di esporre la dottrina, sono state, secondo le circostanze di fatti e di tempo, osservate meno accuratamente, siano in tempo opportuno rimesse nel giusto e debito ordine. (UR 6)

Abbiamo intensamente discusso dei cambiamenti ecclesiali che riteniamo desiderabili, opportuni e, soprattutto, necessari e sui soggetti che possono e devono promuovere questo cambiamento. La Comunità di San Marcello si riconosce tra questi soggetti e si è cominciata ad interrogare in tal senso.

…la chiesa nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede. Questa tradizione, che trae origine dagli apostoli, progredisce nella chiesa sotto l’assistenza dello Spirito Santo: infatti la comprensione (perceptio), tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, cresce sia con la contemplazione e lo studio dei credenti, i quali le meditano in cuor loro, sia con la profonda intelligenza delle cose spirituali che essi sperimentano, sia con la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità. La chiesa nel corso dei secoli, tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le parole di Dio. (DV 8 )

Note:

  1. Stiamo approntando la sintesi dei lavori di gruppo di sabato pomeriggio, ridiscussa in plenaria nella prima mattinata di domenica. Sarà disponibile al più presto sul giornale e su questo blog.

  2. Entro questa settimana mi ripropongo di condividere con chi c’era e chi non c’era qualche riflessione personale su uno dei temi cruciali emersi dalla riflessione comunitaria, relativamente a quella che ho definito la verticalità della comunicazione. Invito ovviamente gli altri pellegrini 🙂 ad inviarmi anche i loro contributi, dando voce alla pluralità e alla ricchezza di visioni che ha caratterizzato questa esperienza.

  3. Ricordo che, giovedì 6 maggio alle ore 20.30, la nostra parrocchia ospiterà Mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano-Ortona, curatore della prefazione al libro Carenza della dignità fraterna del laico. A buon intenditor… 😉

  4. Il salmo e i brani della Unitatis Redintegratio e del Dei Verbum sono stati riportati fedelmente dal materiale fornitoci da Serena per la preghiera e la riflessione comunitaria.

Maria Grazia

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