L’informale prof. di lettere (ex insegnante del rinomato Antonio Cassano!), giornalista e scrittore ha premesso che quando si vuole insegnare qualcosa a qualcuno è necessario essere credibili e coerenti nella vita di tutti i giorni. Notevoli i danni che possono provocare insegnanti o educatori “amici”, così come i genitori “formaggino” che per i propri figli cercano sempre di appianare le difficoltà ed evitare dolori impedendone di fatto la crescita. “I figli non crescono più “ di Crepè è un ottimo testo per approfondire l’argomento.
L’amore vero non può essere identificato con proprietà o possesso, risiede piuttosto nella capacità di creare “slegami” (in antitesi con legami) nel rispetto delle necessità e della libertà del proprio partner, gioendo del suo benessere. A proposito di amicizia, l’empatia può nascere solo dalla presenza, dal dialogo a due dalla condivisione di un sentire comune del gruppo, paragonabile ad una mano che risente nella sua interezza del dolore di un solo dito schiacciato. Tuttavia le relazioni ai tempi dei social network possono impoverirsi o rafforzarsi, dipende dall’uso che ciascuno fa di questi nuovi mezzi che non vanno demonizzati, ma utilizzati e fatti utilizzare con responsabilità, senza mascherarsi dietro monitor e tastiera, ma mettendoci la faccia. Giochi sciocchi veicolati su social come Facebook o Whatsapp possono diventare molto pericolosi inducendo sofferenza in chi ne è vittima e talvolta suicidio. Consigliata a tal proposito la visione del film di Henry Alex Rubin “Disconnect” (2012).
C’è davvero bisogno che ciascuno impari a sviluppare ed esercitare un proprio senso critico e ad agire con responsabilità.
Barbara Cusumano
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