Ogni volta che vedo quella tomba di don Tonino, così nuda, così essenziale e la pietra posta all’ingresso su cui sono incise cinque meravigliose parole di incoraggiamento: “In piedi costruttori di pace” … , … una commozione mi sale fino agli occhi e mi viene in mente quando quella esortazione, don Tonino Bello l’aveva gridata nel lontano 1986 nell’Arena di Verona, all’Assemblea dei Beati Costruttori di Pace. Come mai oggi si parla così poco di pace in questo nostro paese, sia a livello ecclesiale che civile? Il precedente governo ha tagliato nella Finanziaria del 2011 8 miliardi di euro alla scuola, ma ha stanziato venticinque miliardi di euro per le armi. Poi ha deciso di investire, nei prossimi anni, 16 miliardi di euro per acquistare 131 cacciabombardieri F35 (Joint Strike Fighter). Questi aerei che possono trasportare anche bombe atomiche, servono per una guerra di attacco, mentre la nostra Costituzione dice: “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA…”(Articolo 11). Che senso ha spendere tutti questi soldi mentre si costringono milioni di italiani a fare enormi sacrifici e mancano i soldi per il lavoro, la scuola, la lotta alla povertà’, i servizi degli enti locali, la protezione civile, la polizia e la giustizia?
Ne abbiamo fatta carta straccia dell’articolo 11 della Costituzione.
In particolare nella guerra in Afghanistan, da dove continuano ad arrivare le bare dei nostri soldati.
Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale, sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano, non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla “missione di pace”. Questa guerra ci costa 2 milioni di euro al giorno, oltre 600 milioni all’anno , per mantenere in Afghanistan 4.200 soldati italiani.
Rimettiamo le bandiere della pace ai nostri balconi e impegniamoci per realizzare questo Sogno. Rimettere al centro le persone, i popoli e i loro diritti, sostituire l’io con il noi. Tagliare le spese militari e investire sulla sicurezza umana. Salvare la vita di chi sta morendo di fame e di sete. Disarmare la finanza. Difendere e promuovere il diritto al lavoro. Difendere i beni comuni. Promuovere un’economia di giustizia.
IN PIEDI, COSTRUTTORI DI PACE
Tonino Distaso
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