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San Marcello

La vicinanza e la tenerezza sono la regola di vita

Ieri ancora una volta Papa Francesco ci ha invitati alla concordia con i fratelli, a non litigare. O meglio, lui afferma che è normale avere delle discussioni, ma non bisogna terminare la giornata senza che sia tornata la pace.

Le guerre non sono solo quelle tra le nazioni (per quelle non possiamo fare altro che pregare) ma anche quelle con il vicino di casa o la persona che incontriamo in chiesa. Alcune volte proprio in parrocchia se c’è un contrasto non salutiamo più l’altro o addirittura facciamo il giro lungo per non incontrarlo o ancora ci sediamo lontano per non dargli il segno della pace. E’ vero, anche noi siamo peccatori, sbagliamo, ma invece di comportarci così dovremmo cercare di chiarire.

Inoltre vorrei fare un appello ai presbiteri che sopprimono il segno della pace nelle celebrazioni dei giorni feriali: “Non fatelo!!!”. Quando mi è capitato di chiedere il motivo mi è stato risposto che non è obbligatorio, ma io credo che quello sia un momento d’incontro verso l’altro, un’attenzione verso chi ci è accanto se fatto con consapevolezza, c’è tanta freddezza, indifferenza nei rapporti umani. Può anche essere un modo per mostrare a qualcuno con il quale c’è stato un problema la volontà di riappacificarci.

Maria

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