Giovedì un’amica ha scritto su Facebook: “A dimostrazione che la vita va vissuta intensamente: non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi. Non c’è tempo per portare rancore….Potrebbe non esserci più occasione per perdonare (si)”. Io ho risposto: “Sono pienamente d’accordo con te!”
Beh, giovedì 1 marzo lo ricorderò per tutta la vita! Il giorno dopo ho scoperto che quella frase era proprio per me. Spesso siamo bravi a dare consigli agli altri, ma non a noi stessi. Ultimamente suggerivo a una persona di non perdere tempo, di fare qualcosa per non allontanarsi dai suoi familiari, che i rapporti vanno curati, non bisogna aspettare sempre che siano gli altri a preoccuparsene. Ma nello stesso tempo non mi accorgevo che non seguivo questo consiglio.
A volte pensiamo di non aver fatto niente di male a nessuno, quindi ci sentiamo a posto con la coscienza, ma Gesù ha detto: “Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono”.
Certo, scoraggiarsi per i propri errori non serve, bisogna trarre insegnamento da essi e cercare di non ripeterli.
Maria
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