Trentuno anni fa Oscar Romero fu assassinato durante la celebrazione Eucaristica, proprio mentre elevava il Calice. Egli diede la sua vita per i più poveri, per chi non poteva difendersi dai soprusi e dalle violenze dei potenti. Lui capì che non poteva solo predicare, ma doveva vivere ogni giorno quella fede di cui parlava.
Questo mi fa ripensare a Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze religiose in Pakistan, che affermava: “Non ho più alcuna paura, dedico la mia vita a Gesù”. Lo avevano minacciato diverse volte, ma lui non voleva arrendersi, sperava in un cambiamento: “… le genti non si odieranno, non uccideranno nel nome della religione, ma si ameranno le une le altre, porteranno armonia, coltiveranno la pace e la comprensione in questa regione”. Il primo marzo lo hanno ucciso. Le sue idee si realizzeranno solo se ci saranno altre persone che continueranno la sua opera.
Qualche giorno fa leggevo su Facebook che una ragazza scriveva: “Il mondo fa schifo!”, io non sono d’accordo, ci sono tante persone belle che ci circondano e io ho avuto la fortuna di conoscerne alcune. Purtroppo come si dice: “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Spesso i gesti belli non fanno notizia, i giornali ogni giorno ci elencano omicidi, ferimenti, truffe…
Anche don Franco Ricci morì per amore il 19 giugno 1992, perchè scelse di prendere le difese della sua gente. Decise di denunciare le prepotenze che subivano i poveri, diceva: “Per amore della giustizia non tacerò”. Ricordo che quando tornava a Bari da Soddu Abala (Etiopia) vedevamo le diapositive e ci raccontava la situazione della popolazione. Si vedeva che soffriva veramente per loro e li amava. Io non l’ho conosciuto bene, ma diversi della comunità sì.
Guardiamoci attorno, sicuramente c’è qualcuno che vive realmente seguendo la via che ci ha indicato Gesù.
Maria
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