Di don Peppe Diana ne ho sentito parlare per la prima volta a San Marcello, come al solito. Era l’anniversario di sacerdozio di don Gianni e invitò un gruppo teatrale che fece lo spettacolo: “Per amore del mio popolo non tacerò”. Don Gianni dice sempre che in occasione delle ricorrenze preferisce nutrire lo spirito anzichè lo stomaco.
Giuseppe Diana è nato a Casal di Principe, nei pressi di Aversa, da una famiglia di proprietari terrieri. Nel marzo del 1982 è ordinato sacerdote e il 19 settembre del 1989 è parroco della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe. Egli cerca di aiutare la gente nei momenti resi difficili dalla camorra. Gli uomini del clan controllano non solo i traffici illeciti, ma si sono anche infiltrati negli enti locali e gestiscono fette rilevanti di economia legale, tanto da diventare “camorra imprenditrice”.
Don Peppe a Natale del 1991 scrive un documento con gli altri parroci di Casal di Principe “Per amore del mio popolo”, nel quale affermano di essere veramente preoccupati perchè assistono impotenti al dolore di tante famiglie, che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra. Si rendono conto che la Camorra incute paura e impone le sue leggi con la violenza e le armi: estorsioni, tangenti, traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Per tutto questo utilizza i giovani, che don Peppe cerca di impegnare in chiesa per sottrarli alla mafia e molti di loro gli si affezionano, infatti gli consigliano di stare attento perchè vogliono ucciderlo. Ma lui proprio come aveva richiesto nel documento ai preti non si lascia intimorire e continua a parlar chiaro nelle omelie e in tutte le occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa.
Alle 7.25 del 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico, Giuseppe Diana è assassinato nella sagrestia della sua chiesa mentre si accinge a celebrare la santa messa. Un killer gli spara 5 colpi che vanno tutti a segno e muore all’istante. L’omicidio, di puro stampo camorristico, fa scalpore in tutta Italia e un messaggio di cordoglio è pronunciato da papa Giovanni Paolo II durante l’Angelus. Il 19 0ttobre 1994 gli viene assegnata una medaglia d’oro al valor civile. Purtroppo le istituzioni riconoscono sempre dopo il valore dei grandi uomini, ma quando sono in vita non li sostengono, anzi a volte li ostacolano, come è accaduto per Falcone e Borsellino.
Il 25 aprile 2006 a Casal di Principe nasce ufficialmente il Comitato don Peppe Diana con lo scopo di non dimenticare il martirio di un sacerdote morto per amore del suo popolo. Con lui credevano di aver ucciso anche la speranza, ma così non è stato. Il riutilizzo ad uso sociale dei beni confiscati alle mafie, il ricordo delle vittime innocenti, le dure e taglienti parole del vescovo di Aversa a difesa di don Diana, il festival dell’impegno civile ma soprattutto i percorsi delle scuole, le giovani generazioni che si ribellano, la speranza che diviene realtà.
Maria
Comments