Gli ultimi due giorni per me sono stati densi di emozioni, ho rincontrato Wolfgang, Clara e Vanna, gli amici che di solito ritrovo a Quorle. Questa volta sono venuti loro, al contrario delle altre, non c’è stato neanche bisogno dell’invito perché ci hanno detto che desideravano essere con noi. Don Gianni ci fa conoscere sempre tante belle persone, che entusiaste dell’accoglienza ritornano con piacere.
Abbiamo avuto due incontri con Wolfgang, il primo è stato martedì e abbiamo parlato della Comunità, l’argomento è piaciuto molto, infatti c’erano tante persone e ci sono stati diversi interventi. Invece ieri Wolfgang si è rivolto ai giovani e a qualche adulto che voleva riascoltarlo. Il tema era: “Rischiare, scegliere, decidersi” e ci ha raccontato di quando era in cerca del lavoro, per lui era più complicato perché essendo non vedente aveva una scelta meno vasta. Inizialmente ha seguito la sua passione, voleva diventare guardia forestale, lui ha sempre amato la natura, quindi il suo sogno era lavorare immerso in essa. Ma presto si è accorto che non poteva seguire quella strada. Quindi essendo molto goloso ha deciso di diventare pasticcere, ma si è dovuto convincere che neanche quella era la professione giusta, poiché nel momento in cui doveva guarnire le torte non poteva rendersi conto se lo faceva bene. Poi ha deciso di riparare motorini, ma quando doveva provarli per verificare se funzionavano bene, non poteva farlo. Infine ha pensato che il fisioterapista era la professione che poteva svolgere meglio. Inizialmente ha scelto con la testa, ma poi si è innamorato di essa fino a decidere di andare ad aiutare i dottori del Lesotho in Africa.
Lui ci ha chiesto di rischiare, di non avere paura di inciampare perché l’importante è rialzarsi, solo vivendo si può capire qual è il percorso giusto per noi.
Poi abbiamo letto un discorso di Ismail Serageldin ai giovani, nel quale li invitava ad andare avanti nel loro cammino per creare un mondo migliore per loro e per gli altri, non dimenticandosi delle persone che si sono perse e degli esclusi.
Wolfgang ci ha detto che un canto popolare dell’America Latina spesso gli ha dato la carica per andare avanti:
Tutti uniti nella vita
andiamo cercando un orizzonte.
Rischia hai qualcosa in più.
Rischia impegnati senza vacillare.
Nessun cammino è lungo per chi crede
e nessuno sforzo è grande per chi ama.
Pietra su pietra
si alza il sogno.
Cambiamo le promesse in realtà
lottiamo come fratelli per la giustizia.
Seminiamo l’aurora, oggi,
di un nuovo giorno.
Infine abbiamo ascoltato un brano di Martin Buber in cui un padre dice al figlio prima di morire che ci saranno momenti difficili, bui, gli sembrerà di essere solo su uno scoglio nell’oscurità, ma quei tempi si squarceranno e lui sarà vincitore nella sua anima, perché la sua anima è un metallo che solo Dio può fondere, perciò non deve temere mai nulla. Questo è un brano che avevo già sentito con Wolfgang e mi piace molto.
Alla fine ci sono stati gli interventi, una ragazza ha chiesto se per quanto riguarda il lavoro forse è meglio non avere molte scelte perché così si hanno le idee più chiare. Wolfgang ha risposto che le possibilità sono tante ma noi dobbiamo scegliere solo ciò che ci serve, non dobbiamo lasciarci condizionare dall’offerta. Inoltre quando abbiamo fatto la nostra scelta non dobbiamo avere la nostalgia di ciò che non c’è, ma dobbiamo vivere bene con ciò che abbiamo.
Oggi sono tornati a casa ma sicuramente con la loro visita ci hanno arricchiti
Maria
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