Questo è il titolo della conferenza alla quale ho partecipato ieri, il sottotitolo: “Riscoprire il valore dei loro sogni…”. La persona che mi ha colpita maggiormente è stato don Luigi Merola, un prete di 39 anni che ha deciso di raccogliere dalla strada i ragazzi per evitare che li recluti la mafia. Lui vive sotto scorta per questo, ma non ha rinunciato a fare ciò in cui crede. Mi ricorda molto la rappresentazione teatrale che vedemmo a S.Marcello nell’anniversario di sacerdozio di don Gianni, che raccontava di don Beppe Diana, tutti erano preoccupati e gli chiedevano di starsene buono e zitto, ma lui non avrebbe potuto continuare a vivere con indifferenza sapendo che dei ragazzi venivano utilizzati per spacciare droga o uccidere. Don Luigi è ordinato sacerdote nel 1997 e subito si batte contro lo sfruttamento della povera gente, la mafia e lo spaccio di droga. Nel 2007 ha avuto il pensiero di aiutare in modo più diretto i bambini, infatti ha costituito una fondazione ” ‘A voce d’ ‘e creature” a loro favore.
La prima cosa che ha detto: “Un prete deve sporcarsi le mani, non deve stare nelle sacrestie, deve andare tra la gente”. Secondo lui alcuni leggono un altro Vangelo, infatti Gesù non era mai rinchiuso in casa, ma sempre tra le persone. Dopo ha detto ai ragazzi che la mattina non devono lamentarsi di andare a scuola, ma devono ringraziare Dio perchè informandosi, conoscendo ciò che avviene nel mondo possono camminare a testa alta e sapere che non devono mai entrare nella mafia.
Un’altra cosa importante che ha sottolineato: “La camorra non dà lavoro ma la morte, perché chi ci entra, all’età di 35 anni o viene arrestato o muore”. Ha detto ancora ai ragazzi di fare attenzione, perché vuole distruggere i loro sogni e che quindi bisogna cambiare per non morire.
Insomma ha detto tante cose, ma forse qualcuna l’avrò dimenticata, quindi spero che don Gianni vorrà al più presto invitarlo a S.Marcello in modo che potrete ascoltarlo personalmente. Ha terminato affermando: “Credete nella Provvidenza perché Dio esiste!”
C’era anche il magistrato Francesco Giannella, una persona molto sensibile che si preoccupava di non dire qualcosa di sbagliato ai ragazzi che facesse scegliere la strada non giusta. Lui era convinto che chi si unisce alla mafia spesso lo fa perché non ha avuto i modelli giusti da seguire, infatti ha raccontato del suo incontro con un ragazzo detenuto di 19 anni, al quale chiese quali erano i suoi sogni e regalò un braccialetto di caucciù perché gli piaceva. Dopo qualche tempo ha ricevuto una lettera nella quale lo ringraziava perché mai nessuno gli aveva chiesto quali fossero i suoi sogni e mai nessuno gli aveva regalato qualcosa senza avere un interesse. Gli diceva che stava incominciando a scoprire grazie a lui la vera vita. Infine ha affermato che le istituzioni devono andare incontro ai ragazzi e far capire che di loro si possono fidare.
Dopo suor Pasqualina ha raccontato che a Villa Giulia stanno imparando ad esprimere i propri sentimenti, quelli che li fanno stare bene e quelli che li fanno soffrire, stanno imparando a dire “ti voglio bene” e a perdonare. Stanno cercando di realizzare i sogni dei ragazzi , ma in tutto questo è vero che è importante l’intervento delle istituzioni , dei preti e delle suore, ma gli altri, noi, non dobbiamo rimanere “affacciati al balcone” a guardare, dobbiamo collaborare. Infine c’è stato l’intervento del sindaco di Bisceglie Francesco Spina che ha ringraziato suor Pasqualina per aver messo allo stesso tavolo il mondo della politica e quello della legalità , il primo viene visto come una zona d’ombra tra la legalità e l’illegalità. La politica invece deve dare un senso di sicurezza , ma spesso vengono diffuse solo notizie negative che la riguardano.
Alla fine della conferenza i ragazzi hanno realizzato una piccola rappresentazione teatrale nella quale abbiamo visto scene di vita quotidiana in dialetto biscegliese nella quale spesso non si rispettano i diritti dei bambini a giocare, all’informazione, a frequentare altre persone, alla buona salute e quindi ad essere curati. Comunque tutta la manifestazione “Porte aperte” è stata organizzata bene dalle suore alcantarine e dai ragazzi. Le persone che hanno
partecipato si sono divertite molto, ad esempio anche a vedere il “Teatro di Pulcinella” realizzato interamente da Alessio Sasso, uno dei ragazzi del centro diurno, che ha imparato il mestiere inizialmente solo osservando e poi collaborando col burattinaio che lo faceva in piazza.
L’unico consiglio che posso darvi è di andare a conoscere i ragazzi di Villa Giulia, vi accoglieranno a braccia aperte come hanno fatto con noi.
Maria
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