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San Marcello

Una cena speciale


Ieri siamo stati invitati a cena dai giovanissimi, quando siamo entrati abbiamo notato che c’erano solo pochi posti apparecchiati, ma abbiamo pensato che essendo in tanti probabilmente alcuni avrebbero dovuto mangiare senza tavolo. Infatti così è stato, abbiamo pescato dei bigliettini e su ognuno c’era la bandiera di un paese. Quelli che avevano il nome sottolineato sono stati invitati ad andare sul palco e noi siamo rimasti seduti.

Hanno servito prima noi , un pugno di riso e un bicchierino con un po’ d’acqua. Dopo un po’ hanno portato il cibo a quelli sul palco, riempivano i piatti di riso e versavano da bere a volontà. Nonostante avessero dato da mangiare a tutti, continuavano ad arrivare coppe di riso. Quando abbiamo visto i vassoi con il salame, la mortadella e il formaggio, abbiamo incominciato a lamentarci: “Perchè portate tutto a loro e a noi niente?” Noncuranti delle nostre urla, hanno servito loro anche la frutta. Inoltre vedendo che era avanzato troppo riso, hanno preso un bidone e lo hanno buttato, noi continuavamo a urlare: “No non buttatelo, datelo a noi!”, ma senza ottenere niente. A un certo punto ci hanno detto i giovanissimi che loro andavano via e noi potevamo fare ciò che volevamo, così in gran parte siamo saliti sul palco e abbiamo assaltato i tavoli, prendendo il cibo. Alcuni continuavano a mangiare non interessandosi della nostra presenza e altri invece ci hanno offerto qualcosa. Io notavo come alcuni dei paesi poveri continuavano a rimanere seduti non provando neanche a venire a prendere da mangiare e la mia amica mi diceva che anche nella realtà accade.

Quando siamo tornati ai nostri posti, sono rientrati i giovanissimi che ci hanno spiegato di aver organizzato questa serata per farci capire quanto sia sproporzionata la distribuzione delle ricchezze e quanto sia ingiusto tutto questo. Ci facevano notare che si dovrebbe condividere queste ricchezze e ci hanno informati che il riso buttato nel bidone veniva raccolto in una pentola e quindi recuperato con tutte le cautele igieniche. Una signora ha detto che ha provato una brutta sensazione nel vedere i propri figli senza cibo e non poter dare loro da mangiare, ha capito cosa provano quelle famiglie povere. Una moglie invece ci ha fatto sorridere perchè ha constatato che il marito e le figlie nel momento in cui erano diventati ricchi avevano pensato a mangiare loro, non preoccupandosi minimamente di lei, non degnandola neanche di uno sguardo! Un’altra persona ha affermato che per i paesi del terzo mondo non possiamo fare molto, ma ogni giorno incontriamo qualcuno in difficoltà, forse anche nello stesso portone e se siamo attenti possiamo aiutarlo.

Alla fine abbiamo ringraziato i ragazzi che ci hanno detto che questa cena loro l’avevano vissuta nel campo dell’estate scorsa al Sermig. Nonostante i loro sforzi di trasmettere il messaggio, mi sono accorta che non tutti lo hanno percepito, infatti ho visto un uomo dei paesi poveri, che dopo essere andato sul palco a prendersi il cibo, quando stavamo andando via ha buttato un piatto pieno di riso. Speriamo che gli altri abbiano invece fatto tesoro di questa esperienza!

                         Maria

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